Nel 1952 le Olimpiadi si tengono ad Helsinki, in Finlandia. Dietro i soliti Stati Uniti, che conquistano il primo posto nel medagliere, arriva l'Urss, a rinfocolare una competizione senza quartiere, tra le due massime potenze mondiali: la
guerra fredda, secondo la celebre definizione coniata da Orwell. Terza arriva l'Ungheria, paese del blocco socialista, come la Cecoslovacchia di Emil Zatopek, il leggendario fondista che, dopo le imprese di Londra 1948, si ripete conquistando i 5.000 ed i 10.000 m, aggiungendo un clamoroso successo nella maratona. L'Italia, che sta avviando una faticosa ma inesorabile ricostruzione sulle macerie della guerra, ottiene un ottimo quinto posto, assommando 8 ori, 9 argenti e quattro bronzi. Nell'atletica leggera, Consolini, oro nel disco a Londra quattro anni prima, vince l'argento, mentre da Dordoni arriva l'oro nella 50 km di marcia. Nella gara regina del nuoto, i 100 stile libero maschile, un atleta italiano scende per la prima volta sotto la soglia del minuto. Si tratta di un colosso napoletano di ottimi studi, Carlo Pedersoli, che poi avrà una straordinaria carriera di attore con il nome d'arte di Bud Spencer. Nonostante il primato italiano, Pedersoli esce di scena in semifinale. La riserva di caccia dell'Italia resta, però, la scherma. E, fra tutti, si distingue il grande Edoardo Mangiarotti, che, a sedici anni di distanza dall'oro di Berlino 1936 nella spada a squadre, conquista due medaglie d'oro ad Helsinki, nella spada individuale e di nuovo nella spada a squadre, oltre a due argenti, nel fioretto maschile e nel fioretto a squadre. (cfr.
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