Propongo le pagelle dei protagonisti del Giro d'Italia 2023, terminato con il trionfo di Roglic.
Roglic: voto 10. Vince il Giro d'Italia nella cronometro del Monte Lussari. Dopo essere già stato terzo al Giro, secondo e quarto al Tour e tre volte vincitore alla Vuelta a Espana. Somiglia tanto, quella di Roglic, alla carriera di Rominger. Risultati speculari.
Geraint Thomas: voto 9. Alla sua età, non avrebbe potuto fare di più. E un secondo posto al Giro, dopo aver percorso tutti i gradini del podio del Tour, è un sigillo ad una carriera decollata tardi su strada.
Evenepoel: voto 7. Che è la media tra il 9 che ha meritato fin quando ha corso, conquistando le prime due cronometro, e il 5 che richiede il suo frettoloso ritiro dalla corsa rosa.
Zana: voto 7. Bella vittoria di tappa, con la maglia di campione italiano e una buona tenuta lungo le tre settimane di corsa. Se ne parlerà ancora.
Milan: voto 7. Potente, non sempre tempista nelle scelte in volata. Comunque, davvero promettentissimo velocista.
Cavendish: voto 8. Vince la tappa più bella per i velocisti, quella conclusiva di Roma. La frazione n. 17 al Giro, dopo le 34 al Tour, le 3 alla Vuelta, la Sanremo, il campionato del mondo e tanto altro. Il decano dei velocisti.
Joao Almeida: voto 8. Quarto, poi sesto, ora terzo nella classifica finale del Giro. Il campioncino portoghese è in crescita lenta ma costante.
Damiano Caruso: voto 7,5. A quasi 36 anni, un quarto posto al Giro vale tanto. Sempre sul pezzo, in salita e contro il tempo.
Thibaut Pinot: voto 8. Corridore di stampo antico, dopo un travaglio durato tre anni, torna competitivo in una grande corsa a tappe. Porta a casa la maglia di miglior scalatore, che gli toglie tante energie. Altrimenti, le due tappe solo sfiorate le avrebbe vinte. Pinot chiude anche quinto in classifica generale. Mancherà tantissimo alle competizioni e ai tifosi, dopo il ritiro. Che spero voglia rimandare al prossimo anno.
Nessun commento:
Posta un commento