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lunedì 20 marzo 2023

Il punto dopo la 27^ giornata di Serie A 22/23

Continua la corsa lanciatissima del Napoli, che vince 4-0 sul campo del Torino, con Osimhen, autore di una doppietta, e l'indomabile Kvaratskhelia ancora sugli scudi. Gli azzurri di Spalletti, oltre a uno spartito mandato a memoria ed eseguito con naturalezza, conquistano tutti i palloni contesi. Hanno una voglia di vincere paragonabile a quella del Nottingham Forest di Brian Clough.


Il derby d'Italia, viziato da tre consecutivi tocchi di mano di Rabiot e Vlahovic, sfuggiti ad arbitro e Var, finisce alla Juve di Allegri, mentre l'Inter, pur penalizzata, annaspa tra una condizione atletica scadente, un gioco monocorde, infortunati e svogliati. Se non ci fosse la Champions, Inzaghi sarebbe stato esonerato da un pezzo.


Un gol di Zaccagni regala alla Lazio il derby capitolino. Sconfitta una Roma troppo rinunciataria, rimasta in dieci presto per l'espulsione di Ibanez.


Il Milan cade a Udine, l'Atalanta batte l'Empoli. Continua il buon momento di Sassuolo e Fiorentina che superano, rispettivamente, Spezia e Lecce.


Pareggi tra Monza e Cremonese e Salernitana e Bologna. In coda, successo importante della Sampdoria di Stankovic contro il Verona: decide una doppietta di Gabbiadini.

 

2 commenti:

  1. Veder giocare l’Inter credo sia la cosa più vicina a una dose di sonnifero per conciliare il sonno. Possibile che non ci sia in rosa un solo giocatore in grado di effettuare un dribbling??? Dumfries scandaloso. Brozovic mi sembra in parabola discendente. Chanaloglu forse rende meglio da vertice basso. Barella passa la metà del tempo a sbracciarsi, l’altra metà a protestare. È fastidioso. Lukaku un ex giocatore. Lautaro quando il gioco si fa duro scompare.

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    1. D'accordo su tutto, tranne che su Lautaro. Ha tirato la carretta per due mesi, dopo il rientro. Ora, è giù fisicamente. E quando ha poca forza nelle gambe, fatica. Come tutti. Per due mesi ha di fatto segnato soltanto lui. Più grave, anche se comprensibile, e già osservato lo scorso anno, il digiuno di Dzeko: 37 anni. Più grave il rendimento di Lukaku, per quanto mi paia in leggera ripresa. Inzaghi dovrebbe cambiare modulo. Almeno ogni tanto. Passare a 4 a centrocampo. Almeno ogni tanto. La sua posizione è sempre più difficile. E non tutti sembrano seguirlo. La società dovrebbe pubblicamente confermargli la fiducia - Marotta resta invece silente - perché, se abbiamo una possibilità su cento di ribaltare la stagione, questa possibilità ce l'abbiamo in Champions. E con Inzaghi.

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