Dopo il Belgio, la carovana del Tour de France arriva in Francia, a Boulogne sur mer, cittadina di origini romane affacciata sulla Manica, con uno strappo finale molto impegnativo: pendenza media superiore al 7%. I favoriti per il successo finale dovranno, loro malgrado, uscire allo scoperto. Silvayn Chavanel, con il tipico orgoglio dei transalpini sulle strade di casa, azzarda una sortita ad una manciata di chilometri dal traguardo, vanificata da una cruva affrontata con leggerezza a poco meno di 2 km dall'arrivo. Si scatena la bagarre dopo il triangolo rosso, a 350 metri emerge prepotente Sagan che con un sprint irresistibile distanzia tutti i concorrenti e vince a braccia levate con tre biciclette di vantaggio. Secondo Boasson Hagen. Sagan, lo sostengo da tempo, è destinato a dominare le grandi classiche nei prossimi dieci anni. Questo arrivo a Boulogne sur mer, contrappuntato da continui saliscendi, somiglia ad una Liegi - Bastgogne - Liegi in edizione minore. Per la cronaca, Cancellara mantiene la maglia gialla.
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