Ora, tutti avranno capito la differenza tra Mourinho e Mancini, uno che, in Europa, proprio non riesce a trasmettere alle proprie squadre la giusta convinzione ed un'efficace idea di gioco. Ieri, il Manchester City schierava due attaccanti potenti come Balotelli e Dzeko e non l'agilissimo Aguero, il solo poi capace d'impensierire la difesa del Napoli. Balotelli, autore del gol del momentaneo pareggio, e l'argentino sono una coppia più ragionevole. Sulle fasce, dove gli azzurri sono forti, Mancini ha schierato giocatori poco abituati a difendere, come Silva, pur bravissimo tecnicamente. Insomma, Mancini ha sbagliato la formazione e non è la prima volta in Champions. All'Inter, lo ricordano assai bene. Ad ogni modo, il Napoli doveva vincere, ha vinto e poteva riuscirci anche più largamente, avendo sorpreso molte volte in contropiede la presuntuosa difesa inglese, sempre troppo "alta". Doppietta per Cavani, che si esalta nelle sfide decisive, con la complicità dell'estremo difensore del City, poco reattivo in occasione di entrambe le reti avversarie. Un elogio particolare, oltre al tecnico Mazzarri, merita Lavezzi, immenso. Non so quante volte abbia preso palla, anche nella propria metà campo, per scattare, seminando avversari, creando superiorità numerica ed occasioni per se stesso e per i compagni. Una specie di regia mobile, dinamica la sua, perché tocca tantissimi palloni. Se soltanto ne spedisse qualcuno di più in rete, non sentiremmo parlare sempre di Messi.
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