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venerdì 4 novembre 2011

Zeman secondo Sconcerti: perché non sono d'accordo

Il Pescara di Zeman sta raccogliendo successi ripetuti, attraverso quel gioco spettacolare, perché ardito ed arrischiato, che costituisce il marchio di fabbrica del tecnico boemo. Non condivido, tuttavia, l'agiografico commento che gli ha dedicato Sconcerti nel suo blog sul Corriere, laddove lo indica come il miglior uomo di calcio in attività. Zeman, soprattutto ai tempi della Lazio, ha avuto la possibilità di allenare grandissimi giocatori. Ha il merito, non c'è dubbio, di avere scoperto molti talenti fino ad allora inespressi, uno su tutti Giuseppe Signori. Tuttavia, a mio modo di vedere, ha sempre difettato di pragmatismo. Raramente ha rinunciato alla difesa "alta", anzi altissima, che esponeva le sue squadre al rischio di clamorosi contropiede e spesso ha trascurato di dedicare alla fase difensiva più in generale l'attenzione necessaria. Gli otto gol subiti con il Foggia dal Milan restano un episodio clamoroso. Ricordo anche, ai tempi della Roma, una vittoria dell'Inter all'Olimpico per 5-4: la Roma aveva dominato la partita, ma, giocava con una tale spensieratezza che fu facile per l'Inter di Hodgson, anno 1999, uno dei meno felici della storia nerrazzurra, affondare i colpi. Insomma, Zeman ha meriti certi, dalla cura della preparazione atletica, al gioco arioso, permesso da attaccanti esterni capaci di aggirare le retroguardie avversarie, dall'uso costante del fuorigioco alle rapide verticalizzazioni. Tuttavia, se fosse stato meno ortodosso, se avesse tenuto in maggior conto gli avversari, adattandovi un poco le sue squadre, probabilmente avrebbe colto quelle vittorie che gli sono mancate e gli mancano.

giovedì 13 ottobre 2011

Totti vuol giocare fino a 40 anni

Totti ha appena dichiarato di voler giocare fino a 40 anni. E può riuscirci, sebbene la sua mobilità in campo sia molto diminuita nelle ultime stagioni, tanto che si fatica riconoscere nel suo passo lento di oggi quello del Totti prima maniera, quando, con Zeman allenatore, giocava da attaccante esterno. All'epoca era, per dirla con il linguaggio della pallacanestro, un giocatore fisicamente dominante. Tutto sommato, comunque, può permettersi, grazie alla tecnica raffinatissima, alle straordinarie doti balistiche ed all'incomparabile patrimonio di esperienza, di giocare ad alti livelli nonostante il ridotto dinamismo. Per farlo, però, non può giostrare da centrocampista come pretende Luis Enrique: in quel ruolo si spendono molte energie, si giunge più spesso al contrasto, si ricevono più calci, che Totti, proteggendo benissimo il pallone, attira sempre in gran quantità. Ad ogni modo, restando sul campo fino a 40 anni, scommetto che batterà il primato di Piola di 274 reti in serie A: 68 reti in cinque campionati, quelli che finirebbe per giocare, sono certamente alla sua portata.