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venerdì 8 luglio 2022
TdF 2022: Pogacar trionfa sulla Super Planche des Belles Filles
domenica 19 giugno 2022
Tour de France 2022: ha vinto Vingegaard
Le Tour de France 2022🚴
Partenza dalla Danimarca, sei tappe di montagne, con 5 arrivi in salita:
la Planche Des Belle Filles, sui Vosgi, Col Du Granon e Alpe d'Huez sulle Alpi, Peyragudes e Hautacam sui Pirenei. Due le frazioni a cronometro, destinate a fare la
differenza, soprattutto l'ultima. Pogacar, vincitore delle ultime due edizioni
della Grande Boucle è il grande favorito. L'altro campione sloveno, Roglic, con
due vice di lusso come Vingegaard e Van Aert, ha la squadra più forte.
Ecco il borsino di tutti i favoriti della vigilia.
Le 21 tappe del Tour de France 2022 (si potrà cliccare sulle singole tappe, per leggerne la cronaca).
1^ 1 luglio Copenaghen-Copenaghen 13,2 km
2^ 2 luglio Roskilde-Nyborg 202,5 km
3^ 3 luglio Velje-Sønderborg 182 km
4 luglio Riposo
4^ 5 luglio Dunkerque-Calais 171,5 km
5^ 6 luglio Lille Metropole- Arenberg Porte du Hainaut 157 km
6^ 7 luglio Binche-Longwy 220 km
7^ 8 luglio Tomblaine-La Super Planche des Belles Filles 176,5 km
8^ 9 luglio Dole-Lausanne 186,5 km
9^ 10 luglio Aigle-Chatel 193 km
11 luglio Riposo
10^ 12 luglio Morzine-Megève 148,5 km
11^ 13 luglio Albertville-Col du Granon 152 km
12^ 14 luglio Briancon-Alpe d'Huez 165,5 km
13^ 15 luglio Bourg d'Oisans-Saint-Etienne 193 km
14^ 16 luglio Saint-Etienne–Mende192,5km
15^ 17 luglio Rodez – Carcassonne 202,5 km
18 luglio Riposo
16^ 19 luglio Carcassonne – Foix 178,5 km
17^ 20 luglio Saint-Gaudens – Peyragudes 130 km
18^ 21 luglio Lourdes – Hautacam 143,2 km
19^ 22 luglio Castelnau-Magnoac – Cahors 188,3 km
20^ 23 luglio Lacapelle-Marival – Rocamadour 40,7 km
21^ 24 luglio Paris La Defense – Paris Champs-Elysées 116 km
La cronaca in sintesi.
La cronometro iniziale, a Copenaghen, va a Lampaert, che va più forte del connazionale Van Aert, secondo e di Pogacar, terzo. Delude Ganna, solo quarto a 10"dal vincitore. La seconda tappa, dopo due cadute che assottiglia il gruppo, premia la volata di Jakobsen. Van Aert nuova maglia gialla. Che la conserva nella terza da Vajle a Sønderborg, dove è ancora secondo di giornata dietro lo sprinter olandese Groenewegen e davanti a Peter Sagan. Primo giorno di riposo il 4 luglio e trasferimento in Francia. Dopo tre secondi posti, arriva finalmente, a Calais, arrivo della quarta tappa, la vittoria di Van Aert, che attacca e trionfa in maglia gialla negli ultimi 10 km di corsa. Grande prova di forza dell'asso belga. Nella quinta tappa, con arrivo ad Arenberg e tanto pavé, vince il fuggitivo australiano Clarke. Brilla Pogacar, che precede di 13" tutti i migliori, Vingegaard compreso, guadagnando addirittura più di due minuti su Roglic, che va in crisi. Van Aert resta in giallo. Nella sesta tappa, con arrivo a Longwy, piena di cotes, arriva il primo successo di tappa in questo Tout, il settimo in carriera del nuovo Merckx, Tadej Pogacar, che brucia allo sprint Matthews e Gaudu. Pogacar conquista anche la maglia gialla prima che, domani, sui Vosgi, comincino le grandi salite. L'ottava tappa da Tomblaine a la Super Planche des Belles Filles, con durissimo ultimo km di sterrato, regala il secondo successo consecutivo al grande Tadej Pogacar, che riesce a rimontare negli ultimi metri colui che gli contenderà il successo da qui alla fine: il danese Vingegaard. Citazione per Kämna, autore di una fuga terminata a meno di 5oo metri dall'arrivo. Terzo di giornata Roglic, apparso in ripresa. L'ottava tappa si conclude su una cote a Losanna. Trionfa Van Aert su Matthews e, da non credere, Pogacar, che conquista 4" di abbuono. La nona tappa, quasi tutta in Svizzera, si chiude a Chatel Les Portes du Soleil, vince Bob Jungel, dopo un lungo periodo di buio agonistico. Quarto Thibaut Pinot. Pogacar, seguito da Vingegaard, spinta per pochi secondi. Nella decima tappa, si sale sulle Alpi: a Megève arriva la fuga e vince Magnus Cort Nielsen. Il gruppo arriva con quasi 9' di ritardo dal primo e Kamna, decimo di giornata, si porta a 11" dalla maglia gialla di Pogacar. L'undicesima tappa, da Albertiville al Col du Granon Serre Chevalier, riscrive la classifica generale. Sull'ultima ascesa, che segue il durissimo Galibier, Vingegaard s'invola verso la vittoria di tappa e la maglia gialla, mentre Pogacar entra in crisi: giungerà al traguardo con 2'52" di ritardo dal danese. Secondo e terzo di giornata, Quintana e Romain Bardet. La dodicesima tappa, da Briancon al traguardo mitico dell'Alpe d'Huez regala chilometri di gloria a Giulio Ciccone. Ma, a vincere è un suo iniziale compagno di fuga: il talento inglese Pidcock, che stacca tutti a metà dell'ascesa finale. Secondo Meintjes e terzo un grande Chris Froome, allo scoperto per gran parte della gara. Dietro, succede poco. Pogacar sta meglio di ieri, ma non stacca Vingegaard. Con loro, arrivano anche un ottimo Geraint Thomas ed Enric Mas. La tredicesima tappa, con arrivo a Saint-Etienne premia la fuga: vince il danese Mads Pedersen. Sesto Ganna. La quindicesima tappa, da Rodez a Carcassone, tradizionale sede d'arrivo della Grande Boucle, si chiude con una volata vinta dal belga Philipsen sul connazionale Van Aert e Pedersen. La notizia di giornata è il ritiro di Primoz Roglic, alle prese con il mal di schiena. Il 18 luglio secondo giorno di riposo. Nella sedicesima tappa, da Carcassonne a Foix, va via presto una fuga con 29 corridori: resta da solo il canadese Hugo Houle che vince con merito. Secondo Madouas, terzo un altro canadese: Woods. Per il resto, Pogacar non stacca Vingegaard, Bardet perde oltre tre minuti da loro due, ma anche da Geraint Thomas e da Quintana e da Gaudu. La diciassettesima tappa, da Saint-Gaudens a Peyragudes è breve, nemmeno 130 km, ma piena di salite. Fuga iniziale di Pinot e Lutsenko, poi ripresi. Altri tentativi d'evasione. Alla fine, sul Peyragudes restano Vingegaard, Pogacar e il compagno di squadra McNulty. Volata durissima, con sorpassi vicendovoli: vince, di puro orgoglio, Pogacar. La diciottesima tappa da Lourdes all'Hautacam è uno spettacolo assoluto. Fuga con più di 20 corridori, dei quali restano in testa, sull'Hautacam Thibaut Pinot, Van Aert e Dani Martinez. Poi, il francese si stacca. I due battistrada vengono ripresi da Kuss, Pogacar, che prima era caduto, aspettato cavallerescamente da Vingegaard, e il detto campione danese. Si stacca Kuss, passa a tirare Van Aert. Fino a che Pogacar cede, Van Aert si fa da parte e Vingegaard vola vincere tappa. E Tour. Sì, perché ormai il Tour è suo. Nella diciannovesima tappa, con arrivo a Cahors, Laporte, primo successo francese in questo Tour, anticipa la volata. Secondo Philipsen, terzo Dainese. Nella ventesima tappa, cronometro di 40,7 km che si conclude a Rocamadour, ennesimo trionfo di un superlativo Van Aert, che precede Vingegaard, Pogacar, Thomas e il nostro Ganna. Nell'ultima tappa, sugli Champs Elysées, vince Philipsen. Festa per il meritato trionfo di Vingegaard. Che si è persino concesso, con i compagni della Jumbo-Visma, il lusso di arrivare al traguardo con una cinquantina di secondi di ritardo.
La classifica generale finale.1. Jonas Vingegaard (DAN) 2. Tadej Pogacar (SLO) a 2'43"
3. Geraint Thomas (GBR) a 7'22"4. David Gaudu (FRA) a 13'39"5. Aleksandr Vlasov (RUS) a 15'46"6. Nairo Quintana (COL) a 16'33"7. Romain Bardet (FRA) a 18'11"8. Luis Meintjes (SUD) a 18'44"9. Aleksej Lutsenko (KAZ) a 22'56"10. Adam Yates (GBR) a 24'52"
3. Geraint Thomas (GBR) a 7'22"