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lunedì 6 giugno 2022

Nadal XIV al Roland Garros. Senza affrontare Borg, Vilas, Wilander, Lendl, Kuerten

Quattordici successi al Roland Garros. L'ultimo ieri, contro il norvegese Ruud, che, per la facilità della partita e la modestia dell'avversario, ha ricordato il primo, contro l'argentino Mariano Puerta, nel 2005: almeno, allora, Nadal perse il primo set al tie-break. Nel mezzo, in diciassette anni, altre dodici vittorie: quattro contro Federer (2006, 2007, 2008, 2011), tre contro Djokovic (2012, 2014, 2020), due contro Thiem (2018, 2019), una contro Soderling (2010), una contro Ferrer (2013), una contro Wawrinka (2017). Quattordici vittorie in quattordici finali, 122 partite vinte e tre sole sconfitte sulla terra rossa di Parigi: da Soderling agli ottavi di finale, nel 2009, da Djokovic ai quarti di finale, nel 2015, da Granollers, al terzo turno nel 2016 (ma Nadal si ritirò). Numeri impressionanti e, per se stessi, indiscutibili. So di avere un'opinione impopolare, so che mi fa ombra il tifo storico per Federer e l'antipatia che Nadal, non come uomo, ma come tennista, mi ha sempre ispirato. Ma tutte le vittorie che ha ottenuto a Parigi, tantissime, straordinariamente tante, sono venute non contro veri specialisti della terra battuta. Non contro i migliori di sempre, almeno. Non del calibro, per stare all'era Open, di un Borg, di un Vilas, ma pure di un Wilander, di un Lendl, di un Kuerten, di uno stesso Muster. Nemmeno del livello di Moya o Ferrero, che declinavano quando lui debuttò. Insomma, Nadal, il più grande giocatore della storia sulla terra rossa, non ha affrontato né il secondo né il terzo, neppure il quarto giocatore della storia sulla medesima superficie. Sotto questo aspetto, gli è andata bene. Non ne ha colpa. Ha battuto - e con merito - chi ha affrontato. Cambia qualcosa nella valutazione delle sue vittorie? Probabilmente no. Però, è andata così. E mi pare giusto ricordarlo.

5 commenti:

  1. In questo blog la scorsa settimana si esaltava Mourinho per aver vinto la più inutile delle coppe, evidenziando, giustamente, il suo 7 su 7 nelle finali disputate. Qui si mette in discussione uno che ha vinto 14 finali su 14 del Roland Garros battendo più volte fenomeni come Djokovic e Federer I quali , senza Nadal, probabilmente avrebbero 5-6 titoli in più a testa. Fa abbastanza ridere l’argomento zio e riguardante il fatto che Nadal non ha mai incontrato il numero 2,3,4 della terra…Nadal in questi 15 anni ha sfidato due dei primi 3 giocatori della storia del tennis, cosa che vale molto di più.

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    1. E non dico di no. Soprattutto con riferimento a Federer. La forza mentale di Nadal è stata e resta unica. I migliori sulla terra rossa, però, non li ha affrontati. La penso così.

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    2. Nell'era Open, soggiungo, sulla terra rossa, Nadal ha vinto più di 60 titoli Atp. È al primo posto, va sa sé, di questa speciale classifica. Djokovic è al decimo. Nadal non ha affrontato, a Parigi, nessuno dal secondo al nono posto. È andata così.

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  2. Mi sembra pacifico che il suo principale rivale Djokovic non sia uno specialista della terra rossa. Come non lo era Federer. Non ci trovo molto da polemizzare sul punto.

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  3. Infatti. Più in generale Nadal ha conquistato 63 titoli Atp su 92 sulla terra rossa: il 68%. L'altro della sua generazione che ne ha vinti di più sulla medesima superficie è stato Djokovic: 17 (o 18, non ho controllato). Insomma, formidabile Nadal. In assoluto e vieppiù sulla terra rossa, dove però non ha affrontato i più forti della storia. Della storia sulla terra rossa.

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