Torino-Inter: 1-1. Ma non è finita
Inter alla ricerca dei tre punti per rispondere alle vittorie di giornata di Juve, Milan e Napoli. Giocano Ranocchia, Darmian e Vecino al posto di De Vrij, Dumfries e Brozovic.
La cronaca.
Torino subito aggressivo. Da angolo una palla deviata arriva a Bremer che, solo in area piccola, segna l'1-0 per i granata. Difesa nerazzurra immobile come un presepe. L'Inter ha un'occasione con Lautaro, di testa. Ma Berisha para. Episodio dubbio in area nerazzurra con intervento al limite di Ranocchia su Belotti. L'arbitro non dà il rigore (riviste le immagini, il rigore c'era). Brutta Inter, che paga duramente l'assenza di Brozovic. Pessima prestazione di Vecino, che avrebbe dovuto ereditarne i compiti. Intervallo. Escono Bastoni, peraltro ammonito, e Perisic per Dimarco e Gosens. L'Inter inizialmente migliora. E ha due grandi occasioni sciupate da Dimarco e Dzeko. Poi torna fuori il Torino che sfiora il gol, ma para Handanovic su colpo di testa di Izzo. Fuori Vecino e Lautaro per Vidal e Sanchez. Vidal va al tiro, centrale, e Berisha si rifugia in angolo. Entra Correa per Calhanoglu. Dzeko nel finale fallisce un altro facile colpo di testa su cross di Dimarco. Nel recupero il disordinato forcing nerazzurro per una volta si fa razionale: da Vidal a Dzeko a Sanchez e gol. Tutto in tre tocchi. Pareggio deludente per i nerazzurri contro un Torino davvero intenso. Partita preparata da male da Inzaghi. Davvero male. Lo scudetto si allontana. Ma non è finita. Devono ripeterselo fino allo sfinimento società, allenatore e giocatori. Perché nessuna delle prime vincerà tutte le partite che restano.
Inzaghi veramente male, vista la prestazione di Anfield le colpe del calo in campionato sono tutte sue perché una squadra in crisi o comunque in flessione sul lato atletico sarebbe affondata contro il Liverpool, invece hanno tenuto tranquillamente testa. Sembra di rivedere la Lazio del 2020 che fece un filotto di vittorie a metà campionato dopo una partenza non esaltante e poi s'inceppò sul finire, al tempo però ricordo tutti dare la colpa allo stop del campionato e ai due mesi di inattività e risolverla rapidamente così senza farsi ulteriori domande.
RispondiEliminaLe squadre di Simone Inzaghi flettono nel rendimento nel girone di ritorno con una certa costanza. Mi pare che nelle ultime stagioni sia successo almeno 3 volte su 4. Nel 2020, io pure pensai che l'interruzione forzata avesse danneggiato la Lazio, almeno quanto la rosa non così estesa. Però, è chiaro che certe cadute di forma, se ripetute, chiamano in causa la preparazione, non solo atletica, e la gestione del tecnico. Penso anch'io che, nella frenata brusca dell'Inter, Inzaghi abbia le sue responsabilità. Molta, troppa, ortodossia tattica, giocatori palesemente fuori ruolo (Barella, almeno oggi, tra 10 anni non so, non può fare il regista, per tacere di Vecino che proprio non può giocare), cambi sbagliati (Gosens non era ancora pronto, per quanto io per primo sperassi il contrario), Dzeko sempre tenuto in campo, Lautaro sempre sostituito. Ma, soprattutto, Inzaghi non sta riuscendo a trasmettere sicurezza e convinzione a una squadra, che resta più forte delle concorrenti. Mi auguro che sappia reagire, anche cambiando qualcosa. Per esempio, puntando di più su Correa, il solo che abbia dribbling facile e naturale. Non si può sempre "sfondare" sulle fasce. Mi discpiace ammetterlo, perché notoriamente avevo poca simpatia per Conte, ma con Conte, che per primo ha sbagliato ad andar via non credendo in una squadra ancora forte, l'Inter oggi avrebbe almeno 5 o 6 punti di più. Avrebbe faticato di più in Champions, forse. Ma avrebbe rivinto di sicuro il campionato. La qualcosa, oggi, è diventata molto difficile. Ancora possibile, ma decisamente difficile.
Elimina