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domenica 22 novembre 2020

Inter-Torino 4-2: via Conte e Marotta!

Si comincia con le sibilline dichiarazioni di Marotta su Eriksen, che sarebbe in predicato di andar via a gennaio, per volere di Conte. Si prosegue con un primo tempo imbarazzante e il Torino che trova, con Zaza, il gol alla sesta/settima occasione. Nella ripresa, Conte non cambia, fino al 2-0 di Ansaldi, che trasforma un rigore provocato da Young: azione da calcio amatoriale. Cambi. Accorcia Sanchez, inizialmente preferito a Lautaro, pareggia Lukaku, poi ancora il belga trasforma il rigore del sorpasso. Quindi il subentrato Lautaro firma il 4-2. Ciò nondimeno, il tempo di Marotta e Conte mi pare terminato. Per manifesta inadeguatezza. L'Inter ha vinto per l'intrinseca debolezza del Torino. Non per altro. Prima ora di gioco disastrosa, confusione nelle scelte societarie e di campo. Che il risultato finale non cancella! I nerazzurri hanno vinto di rabbia una volta saltati gli schemi. E non mi sembra un fatto secondario. La difesa a 3 iniziale, con D'Ambrosio, Ranocchia e Young è da brividi. Per tacere del centrocampo tutto muscolare. E non si dia la colpa a Gagliardini, che fa il mediano. Ma lui più Barella e questo Vidal stagionato non può funzionare. L'esclusione di Eriksen rimane, allo stato attuale, incomprensibile. E ingiustificabile.

6 commenti:

  1. Sqaudra senza identità, messa in campo in maniera dozzinale. La partita è stata vinta grazie alla qualità dei singoli e alla pochezza dell'avversario, peraltro privo del suo giocatore più forte. Con questi presupposti, impossibile andare lontano. Mi chiedo: in una squadra del genere, un giocatore come Eriksen deve essere mortificato cosi?...

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    1. Infatti, è assurdo che Eriksen non trovi più spazio, neppure a partita in corso. E le dichiarazioni di Marotta sono state davvero intempestive. L'Inter dimostra la sua forza solo una volta abbandonati i rigidi e ripetitivi schemi contiani. Ieri, questo è successo dopo il raddoppio granata.

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    2. La squadra non ha le caratteristiche per giocare con il 3 5 2. Ha difensori adatti a giocare a 4, ad eccezione di Hakimi, non ha esterni in grado di coprire la fascia, il centrocampo è muscolare e poco tecnico. Un 4 3 1 2 con Eriksen nel suo ruolo naturale sarebbe molto più efficace.

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    3. Sì e lo stesso Hakimi, da terzino puro, partendo da più dietro, come faceva Maicon, sarebbe più pericoloso. Basta servirlo sulla corsa. Da fermo fatica a dribblare, mentre lanciato difficilmente lo fermi. A 4 la difesa sarebbe validissima, con 3 giocatori forti per i due ruoli di centrale: De Vrij, Skriniar e Bastoni. E in un rombo di centrocampo, Eriksen, anche da mezzala oltre che da trequartista, saprebbe rendersi utilissimo. Ma, Conte si è ostinato nella difesa del suo credo tattico. E la dirigenza, torno ancora alle dichiarazioni di Marotta, mi pare proprio che lo assecondi.

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  2. Visto che Eriksen è fuori dal progetto cosi come Naingollan che, al di là di Conte,si sta impegnando per tornare gratis a Cagliari a Gennaio...io proverei con Sanchez trequartista. Il cileno ormai segna 3 gol a campionato, ma ha ancora i piedi buoni e sicuramente più spunti del danese per giocare sulla trequarti e rifornire le punte e dare un'alternativa all'unico schema di Conte, ovvero palla a LUkaku e speriamo in qualcosa...La partita con il Real, probabilmente il più scarso degli ultimi 15 anni e oltretutto decimato da infortuni, sarà decisiva. Conte deve vincere. ma temo che se la giocherà per non perdere come al solito.

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    1. Sanchez sulla trequarti può giocare, ma ci vorrebbero difesa a quattro e tre centrocampisti alle spalle del cileno. Con il 3-5-2 e Sanchez trequartista, si aprirebbero praterie dietro. E l'Inter ha già subìto 18 gol nelle undici partite ufficiali giocate. Insomma, il problema resta la rigidità tattica di Conte, altrimenti la rosa attuale dell'Inter, pur con qualche lacuna, offrirebbe diverse soluzioni. Compresa quella di Sanchez dietro le punte.

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