Il quinto rigore post Covid, il dodicesimo per Cristiano Ronaldo, spiana la strada ad una Juve sfibrata al successo casalingo contro la Lazio. Una Lazio che, dalla ripresa, le ha perse quasi tutte, penalizzata da molti infortuni e provata dagli impegni ravvicinati. Così è arrivato, non ancora aritmeticamente ma poco cambia, il nono scudetto consecutivo per la Juve. Sempre meno competitiva ed avvincente la Serie A. In questa stagione, anche per colpa degli avversari dei bianconeri, che, Inter in testa, hanno sciupato occasioni preziose di avvicinare la vetta e di rendere appena più avvincente la trama stanca di un campionato di bassa qualità.
Di certo, Sarri non ha vinto la scommessa del bel gioco, per il quale era stato chiamato in sostituzione di Allegri. Si è aggrappato, oltre che ai citati limiti delle formazioni rivali, ai colpi e ai gol di Cristiano Ronaldo e di Dybala. Oltre che al metus reverentialis che la Juve sembra sempre ispirare ai direttori di gara.
L'Inter, se n'è già parlato, ha pareggiato in casa della Roma; l'Atalanta non ha vinto a Verona. Successi invece per Napoli e Milan, che si contendono un mesto sesto posto: sembra uno scioglilingua.
Vittorie salvezza per Fiorentina - Iachini non fa notizia ma fa sempre il suo lavoro egregiamente - e Sampdoria, guidata da due attaccanti di vaglia, Quagliarella, noto a tutti e autore di un gol capolavoro - e Bonazzoli, che noto a tutti diventerà. Il fenomeno della Primavera dell'Inter si sta imponendo dopo un apprendistato più lungo del previsto. Ma, la stoffa c'è, altro che se c'è!
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