Elenco blog personale

lunedì 28 ottobre 2019

Perché il Milan rischia la B

Potrebbe retrocedere il Milan? Sarebbe la terza volta nella sua storia. Credo che sia stato un errore esonerare Giampaolo, cui potrebbe rimproverarsi soltanto una comunicazione poco brillante.  Almeno aveva un'idea di calcio. Per il resto, è la squadra rossonera ad essere poco attrezzata per questo campionato. Troppi presunti trequartisti, con qualche talento e tanta indisciplina tattica. Nessun vero fuoriclasse. Nessun trascinatore. Per di più, Pioli, che ricordo protagonista all'Inter di un crollo dopo l'inizio incoraggiante, non mi pare minimamente adatto a risollevare un ambiente, quello rossonero, già molto depresso. E veniamo alla domanda iniziale. La risposta, la mia intendo, è sì. E non per maramaldeggiare come potrebbe suggerire il mio tifo per l'Inter di fronte alle difficoltà dei rivali cittadini. Sì, perché il Milan ha molte lacune. Piatek segna con il contagocce e non c'è più Cutrone, che qualche gol lo faceva ed aveva, da solo, una grinta che i giocatori attuali non possiedono tutti assieme. Perché il centrocampo non ha guida: Biglia, ormai, in campo passeggia. Perché la difesa è lenta e svagata. Ma, soprattutto perché il Milan non era partito per salvarsi. La frustrazione delle ambizioni iniziali può appesantire il cammino dei milanisti, che mostrano già molta paura di sbagliare. E la paura di sbagliare è già un principio di errore. In conclusione, allo stato attuale, la retrocessione per il Milan è ancora un'ipotesi, non poi tanto remota, però. E non sarà facile giocare con la paura, con lo spettro, con il ricordo della serie B.

2 commenti:

  1. Gattuso, tecnico pragamatico e poco avezzo ai proclami, ebbe subito la consapevolezza dei limiti della sua squadra. Non a caso, le diede un assetto tattico da provinciale, forse non tanto apprezzabile esteticamente ma comunque funzionale alla causa. Il suo Milan ha lottato per la qualificazione in Champions fino all'ultima giornata, pagando peraltro un biscotto tra Juventus ed Atalanta. I suoi successori, sia Giampaolo che Pioli, non hanno realizzato che questo Milan non è quello degli anni passati e che il ricordo della recente granduer debba lasciare spazio ad un sano realismo. Con questi presupposti, si rischia.

    RispondiElimina