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lunedì 7 gennaio 2019

Australian Open 2019: Federer cerca il settimo sigillo

Diverrebbe il plurivincitore assoluto, con sette titoli, staccando Djokovic e Roy Emerson. Roger Federer punta gli Australian Open 2019. Molti lo credono incapace di tornare a vincere una prova dello Slam. Ma, l'asso elvetico ha smentito più volte i profeti delle sue sventure tennistiche. Quando conquistò il Roland Garros nel 2009. Quando rivinse Wimbledon nel 2012. E, proprio a Melbourne, quanto tornò a vincere, dopo un'epica maratona in finale contro l'eterno rivale Nadal, gli Open d'Australia nel 2017. Si è ripetuto lo scorso anno. Cerca il tris consecutivo. Per me, può farcela.

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Roger Federer

2 commenti:

  1. Secondo me è addirittura il favorito, ormai sono un paio di anni (dalla fine del secondo periodo di dominio di Djokovic) che, nel continuo calo di livello medio del tennis, vince quello messo meno peggio, e al momento mi pare lui visto che da qualche anno a questa parte il miglior tennis lo esprime proprio a inizio anno e la competizione è quasi azzerata da acciacchi e problemi vari.
    L'unico teoricamente recuperato è Djokovic ma se un tempo la sua forza stava nel salire di livello con l'avanzare dei turni ora invece fa l'inverso, e, se Nadal non dovesse presentarsi, troverebbe Federer solo in finale.

    Tra l'altro si continua a non vedere nessun giovane spuntare all'orizzonte (sabato a Doha c'è stata la 5ª finale più vecchia della storia) e l'unico che sta racimolando un po' di credenziali (Zverev) negli slam non ha ancora fatto nulla (forse patendo il 3/5 che è quasi un altro sport) e l'altro giorno si è fatto spazzolare dallo stesso Federer in finale di Hopman Cup.

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    1. Non salgono alla ribalta nuovi campioni. Eppure Federer, Djokovic e Nadal hanno conosciuto, nell'ultimo lustro, infortuni e scadimenti di forma. I ventenni della racchetta sono tutti pivot dal servizio terrificante. Con molti fondamentali deboli. Poco gioco di volo, sempre rovescio bimane, raramente una palla corta. Poca tenuta mentale, decisiva nel tennis, e non solo. Poco coraggio. Ci vorrebbe il McEnroe del 1977, semifinalista a Wimbledon dalle qualificazioni. Ma, basterebbe il Chang vincitore del Roland Garros nel 1989.

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