Si sale. Poco ma si sale. Il Tour de France 2016 domani farà tappa a Lac de Payolle, un laghetto artificiale sui Pirenei. Antipasto dei tapponi di sabato e domenica. Si scalerà il Col d'Aspin, che non è durissimo, 6,5 % di pendenza media. Froome non credo che potrà fare la differenza, perché in cima mancheranno 12 km di discesa all'arrivo. Fosse arrivato con una condizione appena accettabile, sarebbe stata una tappa su misura per Nibali. Van Avarmaet terrà la maglia. E potrebbe persino vincere in volata con i migliori.
Se fanno corsa dura 1/2 minuti potrebbe anche perderli sull'Aspin van Avermaet magari riducendo un po' nella discesa, comunque è da vedere se vuol tenerla o fa come Sagan e si sposta a inizio salita ma non credo, a differenza dello slovacco lui solitamente non è uno che si piazza nel gruppetto facendo andatura turistica anche se almeno 5/10 minuti nei tapponi li ha sempre presi (già domani quindi eventualmente sarà durissima).
RispondiEliminaPer la tappa mi sa potrebbe arrivare la fuga anche oggi contando che difficilmente qualcuno spremerà la squadra in pianura e anche facendo l'Aspin a tutta 10/15 minuti non li riprendi ai fuggiaschi. Davanti mi aspetto Sagan a caccia di punti e gente tipo Majka, Rui Costa, Voeckler, e altri cacciatori di tappe. Dietro ci potrebbe provare Bardet o Rodriguez che due giorni fa sembravano i più brillanti e vanno pure forte in discesa, Quintana potrebbe lanciare Valverde già a inizio salita per isolare Froome facendo lavorare la Sky. Grandi distacchi (eccetto forse Contador) mi sa si vedranno solo ad Andorra.
Incredibile, Van Avermaet è entrato nella fuga, non ricordo una roba del genere da quando Bettini attaccò in maglia rosa al Giro del 2005, anche in quel caso mega fuga (erano 32, stavolta 29) ma andò male e perse pure la maglia.
RispondiEliminaComunque è pieno di gente forte (Kiriyenka, Cancellara, Izaguirre, Bakelands, Vuillermoz, Cummings, Geschke, Chavanel, Martin (quello tedesco), Nibali), l'unico che è rimasto fuori è stato Sagan che è rimasto a metà strada un paio di km e poi ha mollato.
Van Avarmaet ha temperamento. Corre in modo spregiudicato e comincia ad avere un vantaggio cospicuo. Quasi come Chiappucci al Tour del 1990. Lemond dovette aspettare l'ultima crono per colmare il divario. Solo che allora era stata sottovalutata una fuga "bidone". Van Avarmaet era già in maglia gialla. E nessuno sa come potrà tenere in alta montagna perché in passato, non essendo in classifica, non si dannava. Ora, penso che venderà cara la pelle.
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