Quarta tappa del Tour de France 2015, da Seraing a Cambrai, dal Belgio, Vallonia, si rientra in Francia, Regione del Nord - Passo di Calais. Sette tratti di pavé, per saggiare le doti di guida dei corridori. Non è la Parigi - Roubaix, ma un poco ci assomiglia. Il sole aiuta i corridori. Detto questo, molto rumore per nulla, si stacca dei grandi solo Thibaut Pinot. Froome tiene eccome, anzi dopo l'ultimo tratto di pavé, addirittura attacca. L'attacco è dimostrativo, d'accordo, ma il messaggio alla concorrenza giunge forte e chiaro. Poi, finisce che perde la maglia, perché scatta Tony Martin ed arriva da solo. Il tedesco in maglia gialla, ma Froome sembra aver messo le mani sul Tour.
Tappa veramente deludente rispetto alle aspettative, alla fine saranno arrivati in 50, Froome nettamente superiore al previsto ma credo anche favorito dalla corsa quasi priva di attacchi (l'unico che ha provato è Nibali, per il resto sono stati davanti o i Tinkoff o gli Sky o i BMC per allentare il passo) e dai tratti asfaltati piuttosto lunghi fra pavé e pavé che hanno permesso al gruppo di ricompattarsi dopo ogni tratto di pavé, fatica comunque per Contador e Quintana che hanno fatto più volte l'elastico, bene Valverde che è sempre stato davanti invece di fare il badante di Quintana come ieri e Purito che è sempre rimasto attaccato nonostante siano spariti subito Paolini e Kristoff che secondo i commentatori l'avrebbero dovuto addirittura mollare per vincere la tappa mentre malino Rui Costa che ogni giorno becca qualcosa, disastrosi Pinot, Hasjedal, Martin, il giovane Yates della Orica, i Lotto Jumbo che ormai son tutti fuori classifica e molte seconde linee che sono naufragate (Zubeldia, Kwiatkowski, Morabito, Majka, Porte, i due Caruso), infine direi pure deludenti gli uomini del nord, fra chi è stato a ruota e chi addirittura s'è staccato non si è inventato niente nessuno...
RispondiEliminaComunque domani mi sa tappa interlocutoria (salvo vento, ma sono interni quindi è più difficile tiri forte) nella tipica pianura francese tutta saliscendi ma senza asperità significative quindi dovrebbe essere volata anche se forse non per velocisti puri visto che fra i -1,5 e i -0,5 sale un po' e a qualcuno potrebbe restare nelle gambe, non credo nemmeno in colpi di mano perché al 2%/3% dal gruppo lanciato non evadi.
Per situazioni interessanti e battaglie direi si passa diretti a giovedì che invece è forse la più dura della prima settimana, tutta a ridosso del mare con uno strappo dietro l'altro e l'ultimo kilometro e mezzo in salita che però spiana negli ultimi 500 metri, se c'è vento o addirittura pioggia potrebbe essere un massacro (sportivamente parlando) e arrivare un plotoncino veramente ridotto a giocarsela sull'ultimo strappo e potrebbe cambiare la maglia gialla ed essere stravolta la classifica
Pinot mi ha deluso moltissimo e credo che abbia pagato anche le grandi aspettative dei francesi su di lui. Dovrà riscattarsi in montagna. Nibali è stato combattivo, ma anche da lui era lecito attendersi di più. Una cosa, comunque, è certa: la corsa è dura, sostanzialmente priva di tappe facili. Sarà anche una guerra di nervi.
EliminaI francesi si narra che abbiano fatto un Tour duro e senza cronometro lunghe per favorire Bardet e Pinot che però dopo 4 tappe sono uno a oltre 3 minuti l'altro a oltre 6. E anche Peraud non è di certo messo bene visto che paga già 2'07'' da Froome e i più forti gli sono tutti davanti, meglio il giovanissimo Barguil e Gallopin che però non credo che sulle grandi montagne possono tenere i primi.
EliminaHo stima per Pinot, che mi ha sorpreso negativamente, però mi fa piacere che esca ridimensionata la grandeur francese.
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