Scrivo oggi che tutti sono tornati a parlare di Recoba, del suo magico sinistro, dei gol impossibili che riesce a realizzare, di un talento, quello unico del Chino, che non vuol saperne dell'anagrafe e regala prodezze anche a 38 anni e mezzo. Nelle ultime due stagioni, dopo quella clamorosa chiusa a fine primavera del 2012 con lo scudetto uruguaiano, Recoba ha giocato poco, per via di numerosi infortuni muscolari e di scelte tecniche poco oculate. Da sempre poco mobile, invecchiando il suo raggio d'azione si è ancora ridotto, epperò Recoba ha saputo fare di necessità virtù, affinando l'arte del suo calcio. Ieri, contro i Wanderers, ha regalato un altro gol dalla bandierina del calcio d'angolo, alla sinistra del portiere. Traiettoria impensabile, con il pallone che si è alzato e poi abbassato fino a toccare il palo più lontano per rimbalzare oltre la rete. Per ricordare che Recoba gioca ancora. Che certi gol soltanto Recoba può segnarli. Che soltanto i suoi tifosi possono sognarli. Che continui a giocare a lungo. A tavola e a guardare Recoba in campo, non s'invecchia. Guardate il "tremendo gol olimpico de Alvaro Recoba". (1^ puntata, 2^puntata, 3^ puntata, 4^ puntata, 5^ puntata, 6^ puntata, 7^ puntata, 8^ puntata, 9^ puntata, 10^ puntata, 11^ puntata, 12^ puntata, 13^ puntata).
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