In principio, fu Flavia Pennetta. Bellissima come un'attrice degli anni '50, fortissima in campo a dispetto di molte disavventure, celeberrima quella sentimentale con l'inespressivo Carlos Moya, e numerosi infortuni. Fu Flavia Pennetta, nel 2009, ad entrare, prima tra le italiane, nel novero delle dieci migliori giocatrici del mondo. Poi, ci fu l'exploit della Schiavone al Roland Garros, parzialmente imitata dalla Errani, capace di issarsi fino al numero quattro della classifica Wta. Mentre la Pennetta scivolava nelle retrovie del tennis a causa di una spalla capricciosa. Oggi, New York, Us Open 2013, cemento, Flavia Pennetta, che su questi campi raggiunse già tre volte i quarti di finale, è tornata regina deliziosa del tennis italiano. Sconfitta Sara Errani, dal tennis lineare e privo originalità, in due rapidi set, poco più di un'ora e dieci minuti di gioco: 6-3, 6-1. Ristabilite le distanze. La Pennetta vola al terzo turno in un torneo che ho sempre pensato potesse vincere e che avrebbe dovuto vincere, nel 2011. Vediamo come va a finire la nuova favola di Flavia. Una campionesa che ha saputo raggiungere almeno gli ottavi di finale in tutte le prove dello Slam in singolare, vincendo gli Autralian Open 2011 nel doppio, oltre al Master nel 2010, issandosi fino al numero uno del mondo in coppia con la Dulko. Vanta, inoltre 22 finali Wta in singolare, con 9 vittorie e 13 sconfitte, e 29 finali Wta in doppio, con 14 vittorie e quindici sconfitte, cui occorre aggiungere le tre vittorie azzurre in Fed Cup. Un acuto in uno Slam, nel singolare, renderebbe straordinaria la sua carriera.
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