Roger Federer vale, nel tennis, Carlo V di Spagna. Perché sul suo regno il sole non tramonta. In questo straordinario 2012, nel quale ha ritrovato la vetta della classifica Atp, il formidabile asso elvetico è tornato a giocare il suo tennis magnifico, forse antico, in realtà senza tempo. A Cincinnati, ha colto l'ennesimo successo della stagione, il quinto nel torneo americano, il numero 76 in carriera. E di fronte aveva non un avversario qualunque ma Djokovic travolto in due set, il primo chiuso addirittura 6-0 per Federer. Una lezione severissima per il serbo, il grande atleta, vinto ancora una volta dalla scherma elegante di Federer. Dal suo rovescio inimitabile, dal suo servizio eclettico, dai suoi passanti facilissimi, nel senso che tali sembrano, anche quando giocati dalle posizioni di campo più impervie. Inutile dire che Federer è il favorito d'obbligo anche per gli Us Open prossimi venturi.
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