Mario Cipollini è stato uno dei più grandi velocisti di ogni tempo, ha vinto 42 tappe al Giro d'Italia, una più del campionissimo Binda, quasi 200 corse in carriera, tra le quali la Sanremo ed il Campionato del mondo, tanto per citare le maggiori, è stato maglia rosa e maglia gialla. Insomma, ha, nella storia del ciclismo, un posto di assoluto prestigio. Perché allora voler tornare, come si dice in queste ore, a gareggiare a 45 anni? Dopo essersi ritirato da tempo, a voler sfidare le leggi della natura? Mi pare, francamente, assurdo ed antistorico. E mi ricorda, mutatis mutandis, il ritorno di Borg al tennis professionistico: un profondo insuccesso. Il tempo del Cipollini corridore è passato. Ed è stato un tempo lungo e carico di successi. Indietro, però, non si può tornare.
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