Quanto è forte Ciro Immobile? A leggere le statistiche della Serie A, è fortissimo. A scorrere quelle della nazionale, un onesto mestierante del gol. E la verità? Sta, come spesso accade, nel mezzo. Nella Lazio, Immobile è il terminale unico del gioco, segnano anche altri, ma è a lui che i compagni guardano di più. E nella Lazio, che pratica un calcio di rimessa, organizzato ma di rimessa, Immobile può gettarsi negli spazi, dove spesso è immarcabile. Anche aiutato dal livello attuale delle difese, non alto. E gioca tranquillo, ha il sostegno di tutti e segna tanto. In nazionale, c'è più fraseggio e l'ambizione di comandare il gioco. Immobile deve fare più sponde. Insomma, non è proprio nella sua acqua. E, poi, non è tranquillo. Perché ieri sera, contro l'Olanda, di occasioni ne ha avute due, una clamorosa, e le ha fallite. Con la Lazio non le avrebbe sbagliate. Non entrambe. Insomma, è una combinazione di circostanze. Resta la differenza tra la sua caratura nazionale e quella internazionale. Ormai ha 30 anni e la tendenza è marcata. Per concludere, è meno forte di quanto raccontino i suoi gol in campionato, ma più forte di quanto dicano le sue cifre scarne in azzurro. Ed è soprattutto, a parer mio, questione di personalità. Del resto ebbe difficoltà analoghe lo stesso Mancini, pur tecnicamente straordinario. Comandante in capo alla Samp, spesso comparsa in nazionale. Con un'attenuante. Mancini avrebbe dovuto soffiare il posto a sua maestà Roberto Baggio, mica facile! Immobile non ha grandi avversari nel suo ruolo, attualmente.