E' finita nel peggiore dei modi la seconda avventura di Zeman alla guida della Roma: esonero dopo 23 giornate di campionato. Fatale è stata la sconfitta, l'ennesima, che i giallorossi hanno conosciuto ieri sera con il Cagliari. Una difesa mediocre, una fase difensiva all'insegna dell'approssimazione. Il tecnico boemo è stato sopraffatto dai suoi soliti, storici, errori. Oltre che da una qualità media della rosa non particolarmente elevata. Errori sul mercato: Destro, fortissimo ed ora infortunato, serviva davvero essendoci già un centravanti di ruolo come Osvaldo? Il gioco sulle fasce è mancato, soprattutto la spinta dei terzini. Del resto, Piris è Piris, non è Cafu, non è Maicon, non è Lahm. De Rossi è stato emarginato e ridotto al rango riserva per fare posto a Tachsidis, che è modesto piuttosto che no. Goicoechea, ieri autore di una papera colossale, è stato voluto propriamente da Zeman ed è costato parecchie sconfitte. Insomma, tante cose sono andate male. E Zeman non ha saputo e, forse, neppure voluto correggere il tiro, confermando quei limiti che ne avevano impedito la consacrazione durante gli anni '90. Finisce così una stagione. Nessuno spettacolo, nessuna gloria. Triste, solitario y final. La squadra, per adesso, viene affidata ad Andreazzoli. Si parla di Giampaolo come traghettatore e di Blanc, sopravvalutato, per la prossima stagione.