Eriksen parte dalla panchina. Conte non lascia il suo spartito: 3-5-2 anche stasera. Con Vecino e Barella ai lati di Brozovic. Squadre disposte a specchio. Il primo squillo è della Lazio: traversa colpita da un tiro strepitoso di Milinkovic-Savic. L'Inter risponde con conclusione mancina di Lukaku dopo contropiede orchestrato da Brozovic. Sul finire del primo tempo, l'Inter passa. Tiro di Candreva, respinta centrale di Strakosha e gol di Young. Nella ripresa, il rigore, assai generoso, n. 14 assegnato alla Lazio in campionato conduce al pareggio di Immobile. Poi i biancocelesti passano in vantaggio con Milinkovic-Savic, che ha il tempo di un gioco di suola in area nerazzurra, dopo un rinvio sbagliato da Vecino. Godin e Skriniar a 3 non sanno giocare. Con l'eccezione di Conte, l'hanno capito tutti. Eriksen entra a un quarto d'ora dalla fine per un Brozovic quanto mai sotto tono. Moses rileva Candreva. Padelli salva il risultato su Immobile, che taglia come il burro la linea formata da De Vrij, frastornato dai fischi, e Godin. Che esce, era ora, per Sanchez. Conte ha sbagliato formazione prima e cambi dopo. Tutte fallite le partite importanti. Barca, Borussia Dortmund, Juve e Lazio. Conte ha un repertorio limitato. Suona sempre la stessa musica. Non ha voluto cambiare modulo, passando al rombo di centrocampo, che avrebbe valorizzato Eriksen. Il risultato è stato il gioco lasciato alla Lazio. Milinkovic-Savic, da solo, ha fatto più di tutti i centrocampisti nerazzurri messi assieme. Barella molto stanco. Brutta prova di Lautaro, mentre Lukaku, che pure ha fatto meglio dell'argentino, continua a non segnare contro le prime della classifica. È sempre stato così. Anche in Premier.