L'Italia e i mondiali: spareggio casalingo con Irlanda del Nord. Poi, in caso di successo, trasferta in Galles o in Bosnia
La nazionale italiana ha saltato, per ora, quattro edizioni dei campionati del mondo. La prima assoluta, in Uruguay, per via del viaggio transoceanico che avrebbe comportato: fu una scelta federale. Le altre nel 1958, in Svezia, perché eliminata dall'Irlanda del Nord, nel 2018 e nel 2022, dopo eliminazione agli spareggi contro Svezia e Macedonia. E se la delusione data dall'Irlanda del Nord aveva spiegazioni precise e ragionevoli (un campionato nazionale, quello degli anni '50, pieno di assi stranieri, una generazione, di italiani, cresciuta debole tra le privazioni della guerra e una mancata fioritura di talenti), le ultime due, cui potrebbe nei prossimi mesi aggiungersene un'altra anche più dolorosa, sono più difficili da capire. Anni fa, ai tempi dell'eliminazione sofferta dalla Svezia, feci riferimento all'egemonia spropositata delle scuole calcio, alla rarefazione del gioco di strada, da sempre ginnasio dei talenti più genuini, e al delirio di onnipotenza degli allenatori nostrani delle rappresentative giovanili. Mi sento di confermare, senza dimenticare il dato puramente congiunturale, prendendo a prestito una brutta locuzione del gergo economico.
Aggiornamento delle 18:25: ora sappiamo che l'Italia ospiterà, nella semifinale degli spareggi, l'Irlanda del Nord, per poi, in caso di successo, vedersela, in trasferta, con la vincente del confronto tra Galles e Bosnia. Non avversari irresistibili, ma la storia recente consiglia prudenza di giudizio. Andare ai mondiali del 2026, per gli azzurri, non sarà facile.
Il centravanti della Bosnia è dzeko ed è una riserva di quello dell'Italia. Diciamo che non è la Bosnia di pjanic, lulic e di dzeko nel suo prime...
RispondiEliminaSì, ma considerato che nel 2022 si uscì con la Macedonia del Nord, niente è scontato.
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