La buona stampa del Milan
Ho scritto altre volte del potere della narrazione sul calcio e nel calcio. Un potere ingombrante ma non assoluto. Da alcuni lustri, il Milan gode di buonissima stampa. Negli ultimi anni, anche di più. Così il secondo posto dello scorso anno è stato raccontato come uno scudetto, sfumato tre mesi prima della fine del campionato. Così, oggi, il successo di ieri sul Venezia, la squadra tecnicamente meno attrezzata della Serie A, è stato presentato, con poche eccezioni, come la prova di forza di una squadra solidissima. Mi pare che lo iato tra il campo e il racconto si faccia sempre più profondo. Pare soltanto a me? Ora, un tempo tutto era spiegabile, avendo il Milan alle spalle un colosso mediatico. Ma, oggi? Pioli, che la dirigenza rossonera aveva cercato di sostituire prima con Rangnick e poi con Spalletti, ora viene affrescato come uno stratega. Aver perso Calhanoglu e, soprattutto, Donnarumma senza alcun compenso economico è ricordato come una prova di forza. No, non me lo spiego.
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