E' mancato Teofilo Stevenson, leggenda del pugilato olimpico. Cubano, negli anni '70 ricevette numerose e danarosissime offerte per passare al professionismo, atteso da assi della boxe come Frazier, Foreman ed Alì. Rifiutò, preferendo rimanere dilettante, simbolo della Cuba castrista. Tre ori olimpici, nel 1972 a Monaco di Baviera, nel 1976 a Montreal e nel 1980 a Mosca, tutti conquistati, si è capito dai nomi che ho fatto prima, nei massimi, la categoria regina del pugilato. Ma, Stevenson del peso massimo aveva soltanto la complessione, il fisico, la forza. Perché la tecnica pugilistica, raffinatissima, era da welter. Paragonabile a quella di Alì, di cui era meno gigione e, a parere di chi scrive, più forte. Per carità, mai si sfidarono, sicché ogni confronto resta nel campo delle ipotesi. Ma, sul serio, Stevenson era un pugile di categoria superiore.
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