Non doveva correre il Giro. Aveva preparato il Tour. Ritrovatosi in gruppo, il talento siciliano, ha corso da subito con molta saggezza, sempre curando le prime posizioni del plotone ed evitando le cadute, che hanno danneggiato prima Wiggins e poi Evans. Aveva l'occasione, vista la forza della sua formazione, di vestire la maglia rosa dopo la cronosquadre di oggi. E c'è riuscito. Atteso che rispettare i pronostici è il primo indizio da cui riconoscere un potenziale campione, credo che ci siano possibilità che Nibali conservi a lungo le insegne del primato. Ha fondo, ma, sa anche scattare in salita. Né gli difetta l'esperienza, considerato il settimo posto al Tour dello scorso anno. Diventa un serissimo candidato alla vittoria finale del Giro. Dovrà guardarsi, prima che da Basso, che lo segue a 13 secondi ed è suo compagno di squadra, dalla pressione che sempre ricade sul leader.
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