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domenica 18 aprile 2010

Che succede ad ascoltare De Gregori

Floccari si dirige sul dischetto, con la faccia spaurita, le guance scavate, gli occhi fissi, sperduti in chissà quali pensieri, prende poca rincorsa, quasi non guarda il portiere e cosa fa? Cosa mai avrebbe potuto fare? Sbaglia. Tiro centrale, tra la terra e la mezza altezza, comodo comodo per Julio Sergio. La Lazio vinceva per 1-0 e poteva raddoppiare, finirà con la vittoria della Roma, che il proprio rigore lo trasforma con Vucinic (che poi segna ancora, per inciso). Perché i rigori si segnano, si devono segnare, ed un giocatore, nonostante quello che cantava De Gregori si giudica proprio dai particolari, proprio da un rigore segnato o fallito. Altro che altruismo e fantasia! Sicché la Roma rimane in testa alla classifica, mentre il Milan perde ed abbandona definitivamente ogni speranza di titolo. La Sampdoria è salda al quarto posto e domenica visiterà la Roma: che farà Cassano?

4 commenti:

  1. Mi chiedo perchè abbia tirato Floccari, al primo derby e giocatore in passato di squadre piccole quali l'Atalanta. In un derby non doveva tirarlo lui ma giocatori più abituati a quel tipo di tensioni quali Rocchi o Kolarov (che è il rigorista della Lazio).

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  2. Pare che la scelta sia stata di Reja: una scelta sbagliata.

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  3. Ovviamente sbagliata....nel momento in cui ho visto Floccari sul dischetto ho pensato: è finita, la Roma ha vinto il derby. E questo nonostante dovesse ancora tirare e la Lazio vinceva. Così come ha sbagliato a non toglierlo subito ma a lasciarlo mezzora in campo. Sia perchè mettendo Zarate avrebbe spento un po' l'euforia della Roma perchè l'argentino è un ottimo contropiedista, sia perchè avrebbe dato alla Lazio più possesso e convinzione dopo il rigore fallito. Insomma a mio parere nel primo tempo Reja ha vinto la partita, nel secondo tempo Reja ha perso la partita (per non parlare della sostituzione di Leicesteiner)

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  4. Indubbiamente, la vivacità di Zarate avrebbe aiutato la Lazio e le sue doti di contropiedista avrebbero tenuto in ansia la retroguardia giallorossa. Non dimenticherei, però, nemmeno la fortuna della Roma, che non potrà durare sempre.

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