Polvere e fango, stavolta assieme, la magia senza tempo del pavé. Il duello ormai classico tra Van der Poel e Van Aert premia l'olandese. Ma davanti, a 60 km dal traguardo c'è Moscon con due belgi: Vermeersch e Van Asbroeck. All'inseguimento Van der Poel e Colbrelli. Van Aert è più dietro. Moscon resta da solo. È una maschera di fango. Fatica disumana. Se non fosse per il colore, le immagini sui ciottoli sembrerebbero uscire dagli '20. Si corre sospesi nel tempo. In un attimo, dal pavé all'asfalto e si torna contemporanei. E poi ancora indietro. Una giostra stupenda. Van der Poel, intanto, si produce in una tremenda accelerazione e resta solo all'inseguimento di Moscon. Ma Colbrelli si riporta sull'olandese. Poi, il destino, cinico, si abbatte su Moscon e i suoi sogni di gloria: prima fora la ruota posteriore, poi, cambiata la bicicletta, cade. Viene ripreso e poi staccato da Van der Poel, Vermeersch e Colbrelli, davvero in gran forma. Entrano loro nel velodromo di Roubaix. È Vermeersch a lanciare la volata. Colbrelli rimonta e vince. Trionfo strepitoso davanti a Vermeersch e Van der Poel. È la sua consacrazione. Quarto Moscon. Che era già stato quinto nel 2017. Grande giornata per il ciclismo italiano.