Il talento di Sabastiano Esposito
La storia di Sebastiano Esposito, ieri decisivo nel successo dell'Empoli a Roma, è emblematica dei tempi. Non solo nel calcio. E ci dice che il talento è malvisto. Esposito di talento ne ha moltissimo. Eppure, a 22 anni, non ha ancora un posto da titolare in Serie A. Se ce l'avesse - penso che alla fine ce l'avrà - potrebbe decidere un mucchio di partite. Negli anni 50' e 60', gli avrebbero costruito una squadra intorno.
Nel calcio contemporaneo, che decade grosso modo da cinque lustri, insomma da Sacchi in poi, hanno faticato, in Serie A, Roberto Baggio e Gianfranco Zola e Alvaro Recoba, tanto per citare tre veri arstisti del pallone. E ci sta che fatichi Esposito che non è di quel livello, sebbene forte sul serio.
Nel calcio contemporaneo, Gianni Rivera non sarebbe diventato una bandiera del Milan e non avrebbe vinto il pallone d'oro; Beccalossi non avrebbe illuminato l'Inter di Bersellini. Per la solita storia: poca intensità, pochi contrasti, poca forza fisica, pochissima corsa. Nonostante tecnica, tiro, estro e fantasia.
Sebastiano Esposito è anche forte fisicamente. Epperò fa ancora la riserva all'Empoli. Non capisco. E nemmeno vorrei adeguarmi.
Il motivo sta evidentemente nella testa. In Svizzera non è stato un esempio di professionalità. Poi vedendolo giocare hai sempre l’impressione che gli manchi il fuoco dentro, la fame, la cattiveria. Uno con il doppio dei suoi mezzi (Balotelli ) ha buttato una carriera per limiti di testa.
RispondiEliminaIl caso di Balotelli è tutto particolare. Ha sprecato un grande patrimonio tecnico e atletico, eppure 200 gol in carriera, grosso modo, li ha fatti comunque. Mi ha sempre colpito il fatto che non esultasse dopo i gol. Secondo me, a giocare, Balotelli non si diverttiva poi tanto. Il caso di Esposito ha più a che fare con una certa idea di calcio, che tende a marginalizzare gli "irregolari", quelli senza un ruolo troppo definito. A lui basterebbe un allenatore, che gli desse fiducia. Perché a giocare si diverte. E diverte.
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