Nel 1900, la seconda edizione delle Olimpiadi moderne si svolge a Parigi, contemporaneamente all'Esposizione Universale, visitata da oltre 50 milioni di persone, ammirate più di tutto dal cinematografo dei fratelli Lumiere. Per questa straordinaria concomitanza, i giochi olimpici, con molte interruzioni, si protrarranno per circa sei mesi. Gli spostamenti sono ancora problematici, non si va oltre il treno e la nave, atteso che l'aeronavigazione è appena agli avventurosi esordi. Sicché la partecipazione più massiccia è quella dei francesi padroni di casa, che finiranno per dominare nel medagliere, davanti a Stati Uniti e Regno Unito. L'Italia conquista le prime due medaglie d'oro, una con Antonio Conte, maestro d'armi minturnese, che trionfa nella sciabola, l'altra con un vicentino dal nome altisonante e mitologico, Gian Giorgio Trissino dal Vello d'Oro, che vince nell'equitazione, specialità salto in alto. La manifestazione accoglie le adesioni di 28 nazioni, il doppio di quelle che avevano partecipato ai giochi di Atene nel 1896. Nei 100 metri piani, già gara simbolo dell'atletica leggera, assieme alla maratona, vince lo statunitense Jarvis, in 11" netti: 1,67 m per 58 kg. Un longilineo di statura media, considerati i tempi, che sfigurerebbe confrontato con i colossi dalla muscolatura ipertrofica che dominano la velocità ai giorni nostri. (cfr. 1^ puntata, 2^ puntata, 4^ puntata, 5^ puntata, 7^ puntata)
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