In cinque set, d'accordo, contro un avversario tutt'altro che arrendevole, è vero, ma l'eliminazione di Nadal al primo turno degli Open d'Australia 2016 segna un altro passo lungo il viale del tramonto sportivo che Nadal ha imboccato da almeno un paio di stagioni. Eppure Nadal, a Melbourne, aveva vinto nel 2009, provocando una crisi di nervi a Roger Federer, era stato finalista nel 2012 e nel 2014, persino nel 2015, annus horribilis del maiorchino, aveva almeno raggiunto i quarti di finale nello Slam australiano. Perché? Corre meno, assai meno di un tempo, i suoi colpi sono meno profondi, i suoi recuperi meno perentori. Non è più atleticamente dominante. E sul dominio atletico, e mentale, delle partite Nadal aveva edificato il suo impero tennistico. Crollato.
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