Battuto Dimitrov, in quattro set, nel terzo turno degli Australian Open 2016, Federer ha colto la vittoria n. 300 nei tornei dello Slam. Cifra tonda carica di significato per il più grande tennista di sempre. Basti pensare che Connors, secondo in questa speciale classifica, si fermò a 233. La prova di una longevità agonistica proverbiale e di una capacità unica di essere competitivo nei momenti solenni della stagione. Ora, la sfida, difficilissima, sta nel contrastare Djokovic, che resta favorito per la vittoria finale a Melbourne.
Su questa statistica (ma anche su quella degli slam vinti) c'è da dire che alcuni tennisti sono stati inficiati pesantemente dal fatto che prima dell'era open se uno passava professionista gli veniva preclusa la partecipazione alle prove dello slam. Laver per esempio non poté disputare slam fra il 1963 e il 1967 sacrificando il periodo fra 25 e 29 anni, ovvero generalmente il migliore della carriera e quando lui era il più forte (veniva dal Grande Slam fatto nel 1962, poi bissato nel 1969). Rosewall, che è il più longevo di sempre ad alti livelli, perse addirittura 11 anni (dai 23 ai 34 anni, come se a Federer gli avessero tolto dal 2004 allo scorso anno) perché passato professionista già nel 1957, uno come lui, capace di fare finale a Wimbledon e US Open alla soglia dei 40 anni e semifinale in Australia a 41 e 42 anni probabilmente ne avrebbe avute ben più di 300 di vittorie se avesse potuto giocare regolarmente. Qualcuno potrebbe obiettare che con i se e i ma non si fa la storia ma IMHO va considerata questa menomazione della carriera che hanno subito in quegli anni.
RispondiEliminaÈ vero i due campioni australiani, ed altri loro contemporanei, sono stati privati della possibilità di partecipare a numerosi Slam. Tuttavia, ai tempi loro, la base del tennis era assai più ristretta e tre dei quattro tornei dello Slam si disputavano sull'erba. Insomma, sotto questo aspetto Federer ha incontrato maggiori difficoltà: quanti Slam in più avrebbe Federer se Us Open ed Australian Open si giocassero ancora sull'erba? Sicché, "mutatis mutandis", i primati di Federer mi pare che restino straordinari.
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