Era ora. Graziano Pellè approda in nazionale, dopo essere stato il migliore centravanti italiano degli ultimi due anni. Parlo di centravanti puro, alto, possente, abituato a stazionare in area di rigore, sebbene anche provvisto di ottima tecnica. Prima al Feyenoord, ora al Southampton, Pellè ha segnato con un ritmo di quasi un gol a partita. Conte ha fatto bene a chiamarlo. Perché i giocatori come lui sono utilissimi contro squadre arroccate in difesa, grazie al gioco di sponda ed alla pericolosità sui palloni alti. Il tipo di attaccante che ci è mancato al mondiale. Che è stato Toni, che è oggi Pellè.
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