Andrea Mandorlini venne all'Inter come terzino sinistro dall'Ascoli, anno 1984. Sulla fascia, tuttavia, non brillò molto e l'Inter provò a sostituirlo l'anno dopo con Marangon, vittima di infortuni a ripetizione e poi, nel 1987, con Nobile. Allora, Mandorlini divenne mediano, ma i risultati migliori li ottene nel ruolo di libero che Trapattoni gli cucì addosso nelle stagioni 1988-89 e 1989-90: arrivarono lo scudetto dei primati e la supercoppa italiana. Si capì allora che aveva la stoffa dell'allenatore. Soltanto la sfortuna e, forse, un carattere fumantino ne hanno impedito l'ascesa. Fino a quest'anno, perché il suo Verona gioca un bellissimo calcio e redditizio per giunta. Stasera Mandorlini torna al Meazza da avversario, ma gli interisti attendono Kovacic, che con Mazzarri ha finora trovato poco spazio. E' il giocatore più forte in rosa, sebbene diciannovenne, sarebbe ora che lo dimostrasse. Mazzarri permettendo, s'intende.
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