Nel pugilato, i mancini godono di controversa reputazione. Ricevono e restituiscono pugni come tutti i boxeur e, tuttavia, si ritiene da sempre che siano gli avversari più difficili da affrontare. Tralasciando le spiegazioni più complicate, secondo il monito di Occam, è perché montano una guardia rovesciata rispetto ai destrorsi, che sono, è , noto, la maggioranza. Anche fra i pugili. E nel calcio? Nel calcio, quando si parli di mancini, e della loro peculiarità, si allude specialmente ai fantasisti, a quei giocatori per solito provvisti di scarso dinamismo, tuttavia pareggiato ed anzi superato da una straordinaria abilità tecnica e, vieppiù, da una fantasia innata, tale da permettere e suggerire giocate inattese, impreviste, spiazzanti. Orsi, Sivori, Maradona, per citare tre grandissimi argentini in ordine crescente di valentìa, e Maradona, a dire il vero, svetta su qualunque altro giocatore di ogni epoca, avevano questa capacità congenita: danzavano sul pallone, con il pallone ed intorno al pallone, senza che il malcapitato difensore potesse intuire la scelta, la direzione, l'intenzione della loro giocata. Mancini, nel calcio, è sinonimo di artisti. Troppo nota essendo la mia simpatia per Recoba, non dirò di lui. Sarebbe troppo facile.
Se tra i mancini si può inserire anche chi non ha avuto una carriera calcistica adeguata al suo talento, allora io cito l'uomo di Via della Conca che ha il cognome di un gran generale francese morto all'isola di Sant'Elena il 5 maggio 1821.
RispondiEliminaSe parliamo di classe pura senza vedere ciò che realmente è stato fatto, come nel caso di Recoba, allora entra anche lui tra i grandi del passato per il piede sinistro.
Addirittura?
EliminaBeh, è tanto stupido calcisticamente parlando quanto forte il suo sinistro.
RispondiEliminaSe per talento si intende un giocatore che mette la palla proprio dove la testa vuole che vada, allora si.
Io non ho mai visto nessuno calciare la palla di sinistro come lui.