Dopo essere diventato il sovrano assoluto delle volate, dopo avere fatto incetta di successi su successi, Cavendish si era scoperto, in questo 2010, improvvisamente vulnerabile. Dolori familiari, qualche evasione dalle regole ferree della vita d'atleta, avevano appesantito le sue gambe e fiaccato il suo morale. Non vinceva più. Non sapeva più vincere. Fino a ieri, fino a quello sprint liberatorio e vincente. Innaffiato di lacrime copiose e sincere, dopo tanto inatteso tribolare. Il Tour de France ha ritrovato un grande campione.
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