Per la prima volta nella sua gloriosa storia calcistica, la Spagna raggiunge la finale del Mondiale. Già vincitrice di due Europei, nel 1964 e nel 2008, ai mondiali non era andata più in là del quarto posto agguantato nel lontano 1950. La Germania, priva del suo talento migliore, Thomas Muller, ha giocato troppo in attesa, confidando in pronti contropiede, che non ci sono stati. Così la Spagna ha potuto recitare il copione che meglio conosce, quello del possesso palla esasperato ed esasperante. Alla fine, ha deciso un perentorio colpo di testa del capitano Puyol.
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