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lunedì 23 novembre 2020

Inter-Real Madrid: la partita della svolta!

Può, e dovrebbe, essere la partita della svolta. Inter-Real Madrid, mercoledì 25 novembre, Champions League, è il primo grande crocevia stagionale per i nerazzurri allenati da Conte. Tecnico sempre più abbarbicato al proprio credo tattico, sebbene i migliori risultati l'Inter li abbia colti in rimonta, lanciandosi in assalti di poco criterio ma di grande efficacia, una volta abbandonata la fedeltà agli schemi rigidissimi di Conte. Il cui curriculum europeo è notoriamente scarno. Vincere contro il Real Madrid, falcidiato da numerose, provvidenziali, assenze è non solo possibile ma doveroso. Per accedere agli ottavi della Champions, che l'Inter manca dal 2011, per restituire fiducia ad un ambiente in costante fibrillazione e per dare una svolta ad una stagione che chiudere senza trofei sarebbe fallimentare. Una partita decisiva, da non sbagliare. 

8 commenti:

  1. Il Real è un avversario meno temibile che in passato. Un gruppo che, dopo aver vinto quattro champions in cinque anni, non ha più le motivazioni di una volta ed i cui leaders cominciano ad avere un'età. Per questa Inter, resta un match estremamente complicato. Sono curioso di vedere come se la caverà Lukaku, le cui performances contro le big spesso sono state deludenti.

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    1. Ho la stessa curiosità. Peraltro, mi pare che non ci sarà Sergio Ramos, il che dovrebbe facilitare il compito di Lukaku. Davanti, al Real Madrid mancherà anche Benzema. E in mezzo Valverde. Partita da non fallire, perché alla portata dell'Inter. Ma, non dell'Inter della prima ora contro il Toro.

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  2. Quando Ramos è rotto o squalificato le perde quasi tutte il Real, in Champions dal 2018 l'ha perse tutte: il ritorno con la Juve nei quarti in cui era squalificato, l'autunno successivo salta le due partite contro il CSKA e le perde entrambe poi negli ottavi è squalificato al ritorno e l'Ajax passeggia al Bernabeu, lo scorso anno è squalificato nella fase a gironi contro il PSG e il Real perde 3-0 e di nuovo contro il City agli ottavi e viene eliminato, infine quest'anno con lo Shakhtar aveva problemi al ginocchio e son stati fortunati a prenderne solo 3 perché nel secondo tempo l'hanno preso a pallate il Real (e lo Shaktar ne aveva pure una sfilza fuori per il Coronavirus).

    Se è vero che s'è rotto la fibra muscolare e sta fuori minimo un mese come dicono in Spagna rischia seriamente di non andare agli ottavi il Real, forse manco in Europa League.

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    1. Giocatore enorme, Ramos, sì. Indispensabile al Real Madrid. Non solo per come difende e governa la difesa, ma per la tranquillità e la fiducia che trasmette ai compagni.

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    2. Oltre a quello segna tantissimo di testa, quindi con lui in campo ogni angolo è un pericolo, ed è pure infallibile su rigore, cosa che fa sempre comodo, specie quando c'è l'eliminazione diretta.

      E pensare che Perez lo vuol far fuori perché il suo ego presidenziale non lo tollera più, come se non gli bastasse aver già cacciato Raul e Casillas perché per lui erano troppo ingombranti (e aggiungiamoci pure che quando Ronaldo ha levato le tende era tutto fuorché dispiaciuto).

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    3. Icredible questa statistica, cui avevo fatto caso io. Neanche gente come Nesta o Maldini, sebbene più forti di Ramos, erano cosi indispensabili nell'economia delle loro squadre.

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  3. Carismatico come nessun altro nella storia, luminosissima, del Real Madrid. Forse, Di Stefano. Che aveva il vantaggio di essere un campione immenso. In una classifica, che proposi anni fa, dei migliori colpitori di testa della storia, lo collocali tra i primi dieci, Sergio Ramos! Se Perez lo manderà via, commetterà un altro errore. Anche peggiore dei precedenti.

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  4. Un carisma che va al di là delle buone, ma non eccezionali doti tecnico tattiche.

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