D'accordo, i velocisti più forti non c'erano, da Kittel a Greipel a Cavendish. Epperò la vittoria all'atto conclusivo della Vuelta a Espana 2017, colta ieri sera da Matteo Trentin a Madrid, dà la misura della raggiunta maturità del corridore italiano, ormai vicino alla dimensione del campione vero e proprio. Anche perché non è da tutti vincere quattro tappe in una Vuelta, che si sommano ai due successi di tappa al Tour, alla vittoria di tappa al Giro, ad una Parigi-Tours. Trentin, a ventotto anni, ha fatto capire di poter diventare un riferimento del ciclismo italiano. Almeno nelle corse di un giorno. Fondo e velocità e tempismo. Dal prossimo anno, liberato da compiti di gregariato, Trentin potrà puntare a vittorie di prestigio.