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martedì 14 maggio 2019

La Roma ammaina la bandiera di De Rossi

Finisce un'epoca. Prima di quanti molti avessero pronosticato. Daniele De Rossi, 36 anni, è al passo d'addio con la Roma. Due anni dopo il ritiro di Francesco Totti, anche De Rossi va via. Non dal calcio, a quanto pare. Sarebbe destinato a giocare all'estero. Ed è verosimile, perché, al netto dei tanti infortuni, che hanno contrappuntato gli ultimi anni della sua carriera, De Rossi è centrocampista di caratura internazionale, per temperamento, carisma, qualità tecnica ed esperienza. Negli anni migliori, è stato ai vertici del ruolo. Sembrava, agli esordi, una mezzala, con Gerrard come modello di riferimento. Bravissimo nel gioco aereo, gran tiro da fuori e capacità di inserimento. I 21 gol in nazionale ne danno testimonianza. Presto, però, arretrò il suo raggio d'azione, facendo il centromediano metodista, con grandi esiti. Persino il centrale aggiunto. Come agli Europei del 2012 con Prandelli. De Rossi è stato uno dei migliori centrocampisti del calcio italiano, uno dei più forti in assoluto della sua generazione. A Roma, ha vissuto a lungo all'ombra di Totti, per anni è stato il capitan futuro. Finisce un'epoca.

6 commenti:

  1. Grande centrocampista, forse lasciando la Roma avrebbe avuto una carriera più brillante e vincente. Forse però adesso farebbe bene a ritirarsi piuttosto che elemosinare un ultimo contratto. 36 anni...non mi sorprenderei se l'Inter ci facesse un pensiero visto che ha già preso Godin e messo nel mirino Rakitic, Dzeko e Sanchez...

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    1. Già ho dimostrato, dati alla mano, come la Juventus sia la società italiana ad aver ingaggiato più calciatori ultratrentenni. E qualche risultato mi sembra l'abbia ottenuto. Evidentemente, se si crea un giusto mix con atleti giovani, i trentenni possono rivelarsi funzionali ad un progetto vincente. Scusate l'off topic, ma mi sembrava doveroso rispondere alla polemica più pretestuosa del web.

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  2. De Rossi penso che si accaserà all'estero. Non credo che voglia giocare in Italia con una maglia diversa da quella della Roma. Secondo me, uno o due anni può ancora farli bene, centellinando le partite.

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  3. Quanto all'età dei calciatori, io non ho pregiudizi e distinguerei da caso a caso. Passarella, anni 33 nel 1986, andò così così, Lucio anni 31, fu un grande affare, Vidic, 33, una delusione, Godin scommetto che farà benissimo. Bisogna saper scegliere.

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  4. SE ho una ossatura solida e un buon mix di giovani e esperti non ci sono problemi ad aggiungere qualche giocatore di esperienza. Ma non credo sia il caso dell'Inter, squadra che negli ultimi 3 anni ha sommato 90 punti di distacco dalla Juve. L'Ajax ha dimostrato che anche se non hai grandi possibilità economiche puoi costruire squadre competitive puntando su giovani in grado di crescere. Giustamente avete citato Passarella e Lucio, 2 difensori, ruolo in cui esperienza e personalità contano quanto doti fisiche. Diverso discorso per centrocampisti e attaccanti, dove doti fisiche oggi sono imprescindibili. Se arrivi a -25 dalla JUve, non è con due trentaduenni come Rakitic e Dzeko che riduci il gap. Oltretutto si parla di giocatori vicini a fine carriera che possono solo peggiorare le loro prestazioni rispetto a quanto fatto vedere in carriera, oltre a essere maggiormente soggetti a problemi fisici come accaduto allo stesso Naingollan quest'anno. Se invece di spendere 50 milioni x Rakitic, li spendi ad esempio x Zaniolo: 1) fai un investimento per i prossimi 12 anni 2) prendi un giocatore che pùò solo migliorare 3) nella peggiore delle ipotesi hai modo di rivenderlo non perdendoci nulla. Dopo 10 anni di discussioni in questo blog c'è ancora gente che non ha ben chiaro il concetto dell'ammortamento di un bene...che è un aspetto fondamentale nella gestione tecnico/finanziaria di una società.

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    1. Zaniolo lo riporterei subito all'Inter. Se fosse possibile. Dzeko non fa al caso nostro. È in declino e troppo alterno nel rendimento. Rakitic,invece, farebbe ancora la differenza.

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