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mercoledì 13 aprile 2016

#Barca eliminato: Atletico Madrid in semifinale

Colpaccio dell'Atletico Madrid di Simeone, che elimina il Barcellona e vola in semifinale. Doppietta di Griezmann, un gol per tempo ed il tiki taka va in pensione. Le semifinaliste sono, così, Real Madrid, Manchester City, Bayern Monaco ed Atletico Madrid.

2 commenti:

  1. La fine del tiki taka secondo me è stata lo scorso anno quando è andato via Xavi, lui l'ha ispirato, lui è stato il più grande interprete, con lui è finito, si è già visto nella Spagna e ora si vede pure nel Barça. Senza Xavi inoltre anche Busquets e Iniesta non rendono più come prima, arrivano meno assist, non c'è nessuno che si inserisce dal centrocampo (difatti segnano quasi solo i tre davanti).

    Oltre a lui poi ancora non sono stati in grado di rimpiazzare degnamente Puyol, Mascherano è fortissimo ma a fare il centrale di difesa è riadattato, lo disse pure lui che non gli piaceva, e senza un compagno dominante accanto si notano tutti i limiti di Piqué.

    Finora la squadra si è retta sul tridente dei record ma se non girano davanti escono fuori tutti i limiti e Neymar ancora pecca un po' di continuità mentre Messi è in fase calante e se la squadra non gira e gioca tutta per lui da solo non la fa la differenza e non ti vince la partita.

    Fossi nel Barcellona cercherei di vendere tre giocatori per monetizzare il più possibile finché in tempo, Piqué, Iniesta e Messi, prenderei due centrali di difesa (a centrocampo con Mascherano rimesso nel suo ruolo naturale sarebbero più o meno apposto), un'ala destra da mettere al posto di messi e una punta centrale che sia disposta a fare la riserva di Suarez ma sia pronta in caso di necessità a sostituirlo (per gli esterni hanno alcuni buoni canterani e IMHO bastano per fare le riserve), acquisti giovani (max 25 anni) e fai subito ripartire un ciclo.

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    1. D'accordo. Messi, sebbene la più parte della stampa specializzata continui ad incensarlo, ha intrapreso il viale del tramonto, che sarà lungo ma inesorabile. Quanto a Xavi, è vero, era il metronomo del Barca, nonché della nazionale spagnola, gioco di prima, ma anche moto perpetuo, si smarcava, riceveva il pallone, lo passava e si smarcava di nuovo, tutto girava intorno a lui, che girava intorno a tutti. Il limite del Barcellona, aggiungo, è anche quello di restare ancorato al solito spartito tattico. Al Real Madrid, per esempio, è bastato togliere James Rodriguez ed inserire un centrocampista solido ed essenziale, per quanto provvisto di buona tecnica, come Casemiro, per tornare competitivo. Non brillante, ma competitivo. Tornando al Barcellona, comunque, non so se avranno mai il coraggio di rinunciare a Messi.

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