Non esiste soltanto la terra rossa. E' questa la dura legge che Rafael Nadal, il "re degli arrotini" nonché numero uno del circuito Atp, deve imparare. Appena mette piede sull'erba, da qualche anno a questa parte, sono schiaffi. Li ha presi pure oggi, ottavi di finale di Wimbledon 2014, da un tennista poco conosciuto, l'australiano diciannovenne Kyrgios, n. 144 al mondo e tuttavia destinato ad un grande futuro nel tennis. Nadal se ne va a casa, come nel 2012, sconfitto da Rosol, come nel 2013, sconfitto da Darcis. Federer invece avanza. Ai quarti, affronterà il connazionale Wawrinka. Fino ad ora, Federer ha compiuto percorso netto, senza cedere un set che sia uno. Stiamo a vedere.
Un astio del genere nei confronti del maiorchino si può spiegare solo se sei convinto che ricorra a sostanze dopanti. Anche a me non sta simpatico per nulla ma il suo talento è notevole e va riconosciuto. Non ha vinto solo sulla adorata terra!
RispondiEliminaNon parlerei di astio, ma di antipatia sì. Nadal mi è antipatico. Fino a prova contraria, è un atleta pulito. Per carità. Detto questo, corre davvero tantissimo, troppo. E' vero che Nadal ha vinto anche su altre superfici, due volte anche il torneo di Wimbledon negli anni passati, ma è sulla terra rossa che ha edificato il suo dominio.
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