Si dà per imminente il passaggio di Gilardino al Genoa. Finita la sua avventura alla Fiorentina. Senza dubbio, due soli gol in stagione, a questo punto, per lui sono pochi. E tanti si affrettano a dichiarare la sua crisi irreversibile. La penso diversamente, però. Gilardino, classe 1982, non ha ancora compiuto 30 anni, ha già segnato oltre 140 gol in Serie A e più di 200 tra i professionisti. Passato il momentaccio attuale, non potrà che tornare a segnare con regolarità. Tanto più che sa farlo in molti modi, di testa, in acrobazia, di astuzia, in contropiede. Difende benissimo il pallone e sa calciare con entrambi i piedi. Senza dimenticare la vastità della sua esperienza agonistica. E' accaduto a tutti i grandi attaccanti di vivere periodi di minore confidenza con la rete: ne sono sempre usciti. Il Genoa, se tutto sarà confermato, farà un affare.
Non mi pare che Gilardino sappia calciare con entrambi i piedi e non ricordo suoi gol in contropiede. é un buon attaccante d'area di rigore che, come Pazzini, segna se la squadra lo mette in condizione di farlo. Ripeto, come Pazzini, un ottimo attaccante, ma solo per squadre di fascia medio-alta. Non a caso non ha mai convinto nel Milan e in Nazionale. Premesso ciò, anch'io sono convinto che al Genoa possa tornare uomo da 15 gol a campionato.
RispondiEliminaNon so dire quanti, ma mi riservo di accertarlo, tuttavia Gilardino ha segnato molti gol di sinistro. Quando giocava nel Parma, segnava spesso in contropiede. Nel Milan, poi, ricordo un gran gol di rimessa contro il Man United in semifinale di Champions. E' il capocannoniere di ogni tempo con l'under 21. In nazionale maggiore, tanto per dire, ha segnato più di Vialli con quindici partite in meno. Insomma, è un grande attaccante. Non è Van Basten, ma è un grande attaccante. Almeno, questo dicono i numeri, che, per una punta, valgono più di tutto.
RispondiEliminaun grande attaccante da piccola squadra...
RispondiEliminaDiciamo pure che in una grande squadra non ha avuto le occasioni giuste. Gilardino, nel Milan ha sofferto la concorrenza, come è capitato ad altri. Basti pensare a Klose: con Van Gaal sembrava finito, perché non giocava. Alla Lazio è rifiorito.
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