Tre settimane di corsa, pochi minuti davvero palpitanti. Sabato, nella prima parte della cronometro, quando sembrava che Schleck potesse recuperare il distacco da Contador. Apparenze, ingannevoli apparenze. Bastava vederli correre: il lussumburghese, che s'ingobbiva sul manubrio ed oscillava le spalle e mostrava, nel volto contratto, lo sforzo cui si costringeva per tenere viva la speranza di vittoria; e lo spagnolo, che, assai più composto in sella, pedalava sereno, costante verso la terza maglia gialla definitiva, indossata poi ieri, a Parigi, sui Campi Elisi. Dopo la solita festa sui boulevard della capitale, conclusa con il successo di tappa del solito saettante Cavendish, davanti a Petacchi, onorato dalla maglia verde. Questo Tour 2010, tolta la rivalità, tra Schleck e Contador ha regalato poco al racconto del ciclismo. Poche sorprese, poche avventure, poco entusiasmo. Speriamo che vada meglio il prossimo anno.
Nessun commento:
Posta un commento