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sabato 12 giugno 2010

La Rai poteva sforzarsi di più

Capisco le leggi dell'economia, ammesso che l'economia ne abbia e mantengo qualche dubbio. Capisco la crisi, sebbene di crisi si parlasse anche nel 1910, nel '20, nel '30 e via dicendo. Ma, la Rai, pagata con il canone pubblico, poteva anche compiere uno sforzo per assicurare agli spettatori tutte le partite del mondiale in chiaro. Invece, ieri non si è vista Francia - Uruguay, oggi non si vedrà l'Argentina e via di questo passo. I soldi per altri programmi di dubbia utilità e di nessun interesse popolare, però, ci sono. Per i mondiali di calcio, invece, no. O meglio, non ce ne sono abbastanza. Sicché la Rai si è impegnata ad assicurare una partita al giorno, per il resto, chi vuole deve andare sul satellite. Il satellite? La luna? Così si contravviene ad una vecchia, aurea, regola di genesi romana: al popolo occorre dare sempre "panem et circenses". Ci hanno tolto molti numeri del circo moderno: il calcio.

2 commenti:

  1. e se invece di spendere tanti soldi in calcio e tette e culi la Rai inizia a fare cose serie e programmi culturali? Non sarebbe meglio per tutti noi italiani?

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  2. Tu non sei italiano.....e non paghi manco il canone!
    Peppe ha ragione....i mondiali ci sono ogni 4 anni ed è il primo in africa!
    Meritava più considerazione....io parlo dell'evento e non del calcio in sè!
    Ci sono cagate mostruose in Rai ogni giorno, che vengono pagate un'enormità. Poteva rinunciare a questo punto anche ai diritti della Champions League, ma al mondiale no!

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