Va bene, la carica era onoraria, ma le parole di Mazzarri sono suonate quasi come una canzonatura verso Massimo Moratti, storico patron dell'Inter, di cui ancora detiene il 30% delle quote. Il silenzio serbato da Thohir, che da presidente effettivo avrebbe dovuto riprendere Mazzarri, dopotutto un dipendente, pagato benissimo, ha fatto il resto. Moratti si è dimesso, con lui si è dimesso anche il figlio dal consiglio di amministrazione. Stessa decisione per Ghelfi. Pare la fine di un'epoca. Anche perché alla famiglia Moratti sono legati molti ricordi di grandi successi. Per quanto non siano mancate le delusioni. Sono curioso di capire come il Meazza, fra qualche ora, accoglierà Mazzarri. Davvero incauto nella conferenza stampa di ieri. Felici o meno che fossero state le battute di Moratti dopo Inter - Napoli, Mazzarri non avrebbe dovuto liquidarle con quella sufficienza. Perché Massimo Moratti è un pezzo di storia dell'Inter, che fino a qualche ora fa aveva anche un ruolo in società. Thohir nulla ha detto, e qualcosa avrebbe invece dovuto dire, e Moratti si è dimesso. Post hoc ergo propter hoc. La sequenza temporale dei fatti è questa. Che succederà?
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