Il secondo scudetto arriva a dieci anni di distanza dal primo, nel 1920, anche perché di mezzo ci si mette l'inutile strage della Prima Guerra mondiale, che strappa alla vita un'intera generazione: per l'Italia, ci saranno 600.000 morti. E' ancora un calcio pionieristico, per quanto le fila dei tifosi vadano ingrossandosi. Nell'Inter, la stella è ormai Luigi Cevenini, detto Cevenini III, perché è appunto il terzo di cinque fratelli, che, tutti, con varia fortuna, si dedicano al gioco, ma allora si diceva giuoco, del calcio. Cevenini III, anche noto con il nomignolo di Zizì, è un centravanti agile e scattante, dal dribbling fulmineo e perentorio. Fisico da furiere ma tecnica sopraffina. Un solista a tutto tondo, che terrorizza le difese del tempo. La regola del fuorigioco è ancora severissima: per ricevere regolarmente il pallone occorre essere al di qua del portiere più due giocatori. Il dribbling, per superare almeno questi ultimi due, è un fondamentale irrinunciabile. E Cevenini III dribbla tutti, dribbla sempre. Fuori dal campo, fuma e fuma. In campo è immarcabile. Sarà il primo di una lunga serie di fuoriclasse bizzosi, che legheranno il loro nome ed il loro estro alla storia dell'Inter. (cfr. 1^ puntata, 2^ puntata)