Thibaut Pinot contro il cortisone
Che abbia molta simpatia per Thibaut Pinot è fatto noto ai lettori di questo blog. Gran corridore, di stampo antico, audace e poco vincente: ha perso un podio al Giro d'Italia e forse il Tour de France 2019 per dei feroci rovesci di fortuna. Altre volte ha dovuto abbandonare corse preparate con grande impegno. Talento cristallino, scalatore vecchia maniera. Ha domato l'Alpe d'Huez e il Tourmalet. Fa vita ritirata, si allena vicino casa. Sfugge alla ribalta. Però, al momento opportuno, com'è accaduto nell'ultima intervista concessa all'Equipe, sa esprimersi con nettezza. Non gli piace che tanti corridori corrano assumendo cortisonici e poco importa che lo facciano dietro prescrizione medica. Il solo fatto che ne abbiano bisogno dovrebbe escluderli dalla competizione. Si tratta di mettere fine ad un ciclismo a due velocità. Questo ha detto, Pinot. Ora, amando il ciclismo e lo sport, si può non essere d'accordo? Poi, Pinot ha confermato che sarà al via del Giro d'Italia 2021. E questa è una bella notizia. Per lui e per il Giro.
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