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domenica 8 luglio 2018

La Roche sur Yon: 1. Sagan 2. Colbrelli 3. Demare

Sagan vince la seconda tappa del Tour de France 2018. Sul traguardo di La Roche sue Yon, Vandea, batte allo sprint Sonny Colbrelli e il francese Demare. Sagan è la nuova maglia gialla. Il campione del mondo, a lungo un passista veloce, è ormai un velocista forte sul passo. E la differenza, per quanto non sembri, c'è.

6 commenti:

  1. Io speravo che una volta vinta la Roubaix decidesse di tornare più alle origini ma a quanto pare preferisce vincere in volata e fare gruppetto quando si sale che piazzarsi in volata e dare spettacolo andando in fuga in montagna come quando era più giovane.
    Comunque da Gaviria aveva perso nettamente sabato, sono curioso di vedere se almeno a Quimper o sul Mûr de Bretagne prova a tener duro per prendere punti per la maglia verde, altrimenti mi sa la spunta un'altra volta Matthews contando che dalla decima tappa di volate ce ne sono 2 (Pau e gli Champes Elisee) e l'australiano andrà di sicuro all'attacco ogni giorno sia sulle Alpi che sui Pirenei e in alcune tappe potrebbe anche arrivare la fuga.

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    Risposte
    1. Sì, pare anche a me che la sua sia una scelta precisa. Sul Mur de Bretagne, uno come Sagan, o meglio, come il vecchio Sagan, dovrebbe essere il favorito o tra i favoriti. Quanto al nuovo Sagan, non so. Comunque, molto dipende da lui. Ha un talento poliedrico.

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    2. Oggi s'è letteralmente piantato in una salitella di poche centinaia di metri con Oss che andava su regolare, non un bel segno contando che già in precedenza aveva saltato dei cambi, tra l'altro in maglia gialla ci si aspetta più combattività.

      Giovedì secondo me è tutti contro Alaphilippe ma con il francese ben avanti nel pronostico contando che Valverde potrebbe dover fare da babysitter a Quintana.

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    3. Se Valverde davvero scorterà Quintana, Alaphilippe corridore da battere, non c'è dubbio. Tornando a Sagan, i chili messi su, evidentemente, si fanno sentire. Più di quanto pensassi.

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    4. Io ho ancora vivo in mente quel che successe a Huy nel 2015 con Valverde che a metà muro smise di pedalare e si voltò per cercare il colombiano, per quello temo che non lo lascino correre come dovrebbe anche se potrebbe essere un suicidio se Quintana poi salta sul pavé e perde altri minuti.

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    5. Che uno dei maggiori corridori della storia, Valverde, debba badare a Quintana mi pare assurdo. Non capisco perché Valverde, ingaggio a parte, abbia accettato in passato e accetti questo ruolo da vassallo. Tanto più che Landa, ci scommetto, farà invece corsa autonoma sulle grandi salite.

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