Per alcuni anni, Sagan, predestinato ad una carriera leggendaria, ha corso tanto, vincendo poco e piazzandosi spesso. Un'enormità di secondi posti e successi sfumati, sovente per scelte tattiche inappropriate, attacchi intempestivi, volate iniziate troppo presto e via di questo passo. Poi, il successo al campionato del mondo del 2015 ha trasformato un perdente di successo in un asso implacabile, capace di cogliere, alla Merckx, vittorie annunciate e pronosticate. E così nel 2016, tra le tante affermazioni, il Giro delle Fiandre e di nuovo il campionato del mondo. La vittoria imperiosa ottenuta ieri sul muro di Fermo, alla Tirreno-Adriatico, lo candida al ruolo di primo favorito per la Milano-Sanremo 2017. Il nuovo Sagan regge benissimo il peso del pronostico. Non c'è oggi un corridore forte come lui, con la sua classe, la sua facilità di pedalata, la sua potenza: 27 anni, ma già 92 vittorie da professionista. Se volesse, potrebbe adattarsi anche alle grandi corse a tappe. Il fondo non gli manca.
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